Pierluigi Biondi a Bruxelles: “Le città medie devono essere protagoniste della politica di coesione europea”

15 Maggio 2025
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Il sindaco dell’Aquila interviene a Bruxelles per chiedere un riequilibrio territoriale. Durante la riunione del gruppo ECR, Biondi ha criticato l’attuale impostazione della politica di coesione, che rischia di favorire le metropoli a discapito delle città medie e dei borghi

BRUXELLES – Le città medie devono avere un ruolo centrale nella politica di coesione europea, evitando di essere marginalizzate rispetto alle grandi aree metropolitane. È questo il messaggio lanciato dal sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, durante la plenaria del Comitato europeo delle Regioni, dove ha sottolineato la necessità di una governance più inclusiva per le realtà urbane intermedie.

Nel suo intervento, Biondi ha evidenziato come le città medie e le aree rurali siano spesso escluse dalle strategie di sviluppo, nonostante rappresentino il cuore dell’identità culturale e sociale dei Paesi europei. “Se si svuotano, perdiamo cultura, memoria, comunità. Servono istruzione, sanità, lavoro, mobilità e connessioni digitali ovunque, non solo nei grandi centri,” ha dichiarato.

Durante la riunione del gruppo ECR, Biondi ha criticato l’attuale impostazione della politica di coesione, che rischia di favorire le metropoli a discapito delle città medie e dei borghi. “È arrivato il momento di costruire modelli di governance nuovi, in cui le città medie possano esercitare funzioni di coordinamento per le aree vaste,” ha affermato.

Il sindaco dell’Aquila ha avanzato una proposta per snellire la filiera dei fondi strutturali, al fine di superare ritardi e frammentazione nella gestione. “Come città medie, abbiamo chiesto di poter governare i processi, nell’ambito di strategie condivise e nel rispetto della programmazione regionale, ma senza passaggi che rallentano l’erogazione delle risorse,” ha spiegato.

Biondi ha inoltre richiamato il lavoro portato avanti a livello internazionale con la rete U7, che riunisce le città del G7, recentemente incontratesi a Kobe, in Giappone. “La richiesta di riequilibrio territoriale non è solo italiana, ma europea e globale. Le città medie sono pronte a fare la loro parte, a patto che l’Europa le riconosca come protagoniste, non come comparse,” ha concluso.

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