Ancora aggressioni ai danni degli agenti nel carcere di Pescara, il sindacato denuncia il caos gestionale

2 Dicembre 2025
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carcere di Pescara. cancelli ed edificio con bandiere

È il Sappe a denunciare l’ennesima aggressione ai danni di due agenti, colpiti e minacciati da due detenuti, nel carcere di Pescara: “episodi frutto di una malsana organizzazione dell’Istituto di Pescara”

PESCARA – Ancora violenza all’interno del carcere di Pescara, dove nella giornata di ieri si sono verificate due distinte aggressioni ai danni di agenti di Polizia penitenziaria. Entrambi i poliziotti sono stati accompagnati al pronto soccorso dell’ospedale civile, uno ha riportato un trauma facciale con lesione dentale e l’altro un trauma cervicale. Per entrambi la prognosi è di sette giorni. A rendere noto l’episodio è Giovanni Scarciolla, segretario provinciale del Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria.

Il primo episodio si è verificato in mattinata, quando un detenuto avrebbe raggiunto la porta d’ingresso dell’istituto e, dopo aver minacciato di morte l’agente in servizio, lo avrebbe spinto e colpito più volte al volto. Determinante l’intervento di un collega del casellario detenuti, che ha evitato conseguenze più gravi.

Il secondo episodio è avvenuto nel primo pomeriggio, nel reparto dedicato ai collaboratori di giustizia. Anche in questo caso un detenuto avrebbe minacciato di morte l’agente in servizio aggredendolo e tentando di strangolarlo. Anche in questo caso, l’intervento degli agenti presenti ha permesso di bloccare l’aggressore.

In una nota, Scarciolla denuncia un peggioramento delle condizioni operative all’interno dell’istituto pescarese: «Dopo la rivolta del 17 febbraio scorso, che aveva riportato una situazione di relativa serenità dal punto di vista sia degli organici sia dell’organizzazione interna, oggi ci ritroviamo purtroppo a commentare episodi frutto di una malsana organizzazione dell’Istituto di Pescara».

Il segretario provinciale del Sappe sottolinea inoltre come il personale stia lavorando in condizioni sempre più difficili, in quanto gli agenti «operano privati di punti di riferimento all’interno dei reparti, a partire dalle fondamentali figure dei superiori».

Il sindacato – afferma Scarciolla – ha già segnalato la situazione al Provveditore del Lazio, Abruzzo e Molise, evidenziando lo stato di agitazione. Da qui l’appello finale: «È indispensabile intervenire immediatamente per ristabilire condizioni di sicurezza, coordinamento e serenità per tutto il personale».

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