Declassamento agenzia Dogane L’Aquila, la protesta delle opposizioni: “Presidio strategico per il territorio”

22 Ottobre 2025
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L’Aquila, opposizioni all’attacco sullo spostamento dell’agenzia delle dogane

Dal primo novembre l’ufficio dirigenziale sarà trasferito a Pescara, unico caso in Italia per un capoluogo di regione. Striscione davanti alla sede di piazza Santa Giusta: “Biondi, parlaci delle Dogane”. I consiglieri di opposizione chiedono al sindaco di intervenire presso il Governo per sospendere la riforma

L’AQUILA – Scatta la mobilitazione dei consiglieri di opposizione in Consiglio comunale contro il declassamento dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli dell’Aquila. Dal 1° novembre, l’ufficio dirigenziale sarà trasferito a Pescara, unico caso in Italia per un capoluogo di regione.

Davanti alla sede di piazza Santa Giusta, i consiglieri hanno esposto uno striscione con la scritta “Biondi, parlaci delle Dogane”, chiedendo un intervento immediato del sindaco affinché si attivi presso il Governo per ottenere una proroga dell’entrata in vigore della riforma e un riesame complessivo del provvedimento.

“Non solo per esprimere solidarietà ai lavoratori e ai sindacati – spiegano – ma per ribadire che intendiamo combattere per mantenere un presidio strategico per il territorio”. Secondo i firmatari, la riorganizzazione dell’Agenzia sposterà il baricentro amministrativo ed economico verso la costa, costringendo gli operatori del territorio a recarsi a Pescara anche per semplici adempimenti.

Nel capoluogo resteranno soltanto tre posizioni organizzative, contro le nove previste nella nuova Direzione regionale pescarese, mentre il personale aquilano rischia trasferimenti e disagi familiari.

Un ridimensionamento che, denunciano i consiglieri, “vanifica gli investimenti e le strategie di rilancio avviate negli ultimi anni”, tra cui la ristrutturazione della sede cittadina e il progetto del laboratorio con annessa scuola di formazione.

“L’Aquila non può diventare una sede periferica svuotata di competenze – affermano –. Chiediamo al sindaco Biondi di farsi promotore di un’iniziativa politica presso il viceministro Maurizio Leo, per evitare che venga penalizzato ancora una volta un presidio dello Stato nel cuore dell’Abruzzo interno”.

Alla protesta hanno aderito Paolo Romano (L’Aquila Nuova), Simona Giannangeli (L’Aquila Coraggiosa), Lorenzo Rotellini (Avs), Stefano Albano (Partito Democratico), Elia Serpetti (Il Passo Possibile), Alessandro Tomassoni (Gruppo Misto), Enrico Verini (Azione) e Gianni Padovani (99 L’Aquila).

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