Forza Italia non fa un “enorme balzo in avanti”, ma continua la lenta ripresa che nel 2022 l’aveva già portata all’11,1%, mentre la Lega vede ridotta la sua ambizione nazionale
L’AQUILA – Il cosiddetto “Campo largo” soffre di fuoriuscite verso l’astensione o di flussi diretti verso la coalizione avversaria, mentre l’area elettorale del centrodestra si consolida, grazie ad un astensionismo relativamente basso tra i suoi elettori e a qualche ulteriore apporto dal “terzo polo”. E’ l’analisi dei flussi sul voto delle regionali in Abruzzo, elaborata dall’Istituto Cattaneo di Bologna. “Segno che, in questa parte dell’elettorato – scrive a proposito del centrodestra -, la fiducia nel governo guidato da Giorgia Meloni rimane stabile”.
Per quanto riguarda il “Campo largo” invece “da un lato, è strettamente necessario che la coalizione si allarghi, per evitare il ripetersi indefinito della asimmetria che ha moltiplicato la vittoria in seggi del centrodestra alle elezioni politiche del 2022. Dall’altro, l’elettorato di quest’area è attraversato da varie linee di frattura al suo interno: da una reciproca ostilità deliberatamente coltivata dai leader verso i leader e i ‘simboli’ dei partiti oggi potenziali alleati, da una diversità di posizioni su vari temi (di politica interna ed internazionali) più profonda rispetto all’elettorato di centrodestra. Non a caso, le due componenti più volatili di questa area elettorale – spiega l’analisi – sono rintracciabili, attraverso le nostre analisi dei flussi, da un lato tra gli elettori del M5S e dall’altro tra gli elettori della componente “liberale ed europeista” rappresentata dalle sigle che a Bruxelles aderirebbero a Renew Europe (Azione, Iv, +Europa). Nel primo caso, prevale, come del resto già in passato, la tendenza ad astenersi in occasione di elezioni locali. Nel secondo, la tendenza a ricollocarsi o a tornare verso il centrodestra, soprattutto quando, come nel caso abruzzese, i partiti dell’area ‘liberale ed europeista’ sono alleati con il M5S”.
Secondo l’Istituto Cattaneo “gli equilibri all’interno del centrodestra rimangono abbastanza stabili, con variazioni che di volta in volta riflettono specificità locali”. “Alcune tendenze registrate nelle elezioni abruzzesi sono state sovradimensionate nelle letture del “primo giorno”. Forza Italia non fa un “enorme balzo in avanti” in Abruzzo. Continua la lenta ripresa che, in Abruzzo, l’aveva già portata al’11,1% nel 2022. Alle regionali, avendo candidati al consiglio che trainano più dei candidati di altri partiti (come del resto nel caso dei Moderati e del risorto Udc), arriva al 13,4%”.
L’analisi completa è disponibile sul sito dell’Istituto Cattaneo.