L’Aquila 2026, le opposizioni annunciano un sit-in a Roma durante la presentazione del programma: “Iter amministrativo poco trasparente”

26 Novembre 2025
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La sede del Comune dell’Aquila, dove le opposizioni hanno annunciato il sit-in di protesta nel giorno della presentazione del programma di L'Aquila 2026

La minoranza denuncia «poca condivisione e scarsa trasparenza» nel percorso amministrativo e nella definizione del programma di L’Aquila Capitale italiana della Cultura 2026, annunciando una mobilitazione. La maggioranza respinge le accuse: «Ogni passaggio è stato approvato, pubblicato e messo a disposizione del Consiglio».

L’AQUILA – I gruppi di opposizione in Consiglio comunale alzano il livello dello scontro su L’Aquila Capitale italiana della Cultura 2026 e annunciano un sit-in a Roma il 3 dicembre, nel giorno della presentazione nazionale del programma. Al centro delle critiche, la gestione del progetto e quella che le minoranze definiscono una totale assenza di condivisione con il l’Assise civica.

La decisione è maturata al termine della seduta della Terza commissione, convocata anche per un aggiornamento sul dossier 2026 e caratterizzata da momenti di forte tensione. In quell’occasione la consigliera Stefania Pezzopane, insieme agli altri esponenti della minoranza, ha denunciato il mancato coinvolgimento del Consiglio, la mancanza dei bandi per le associazioni culturali e l’incertezza su luoghi, sul numero e sulla distribuzione degli eventi tra centro storico e periferia.

Immediate le reazioni dei capigruppo di maggioranza Leonardo Scimia (Fdi), Alessandro Maccarone (L’Aquila Protagonista), Daniele Ferella (Lega), Fabio Frullo (Udc) e Daniele D’Angelo (Fi), che giudicano la protesta una mossa meramente propagandistica: «Se il centrosinistra locale crede di recuperare la visibilità perduta con un sit-in a Roma nel giorno della conferenza stampa di presentazione del programma dell’anno di Capitale italiana della Cultura 2026 significa che abbiamo già vinto le elezioni amministrative del 2027. In occasione di un appuntamento che potenzia e rilancia il futuro della nostra città si specula, per fini puramente propagandistici, sulla pelle degli aquilani».

Nel merito, il centrodestra respinge le accuse e rivendica la correttezza del percorso amministrativo: «Chi denuncia poca trasparenza – si legge in una nota – sembra ignorare che il dossier nasce da una manifestazione d’interesse del 2023. Ogni passaggio relativo al progetto per L’Aquila 2026, delibere di Giunta, documento di candidatura, bilancio preventivo, linee programmatiche, è stato approvato, registrato, reso pubblico e messo a disposizione del Consiglio».

La maggioranza parla di un «modello di governance condivisa, non di decisione esclusiva”» e sottolinea che il budget complessivo dell’anno della Capitale della Cultura – tra fondi ministeriali, risorse del programma Restart, bilancio comunale e contributi privati – supera i 16 milioni di euro.

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