Un’iniziativa finalizzata a porre sotto i riflettori nazionali della Corsa Rosa una vertenza che rischia di avere pesanti ripercussioni occupazionali sulla Valle Peligna. Assessore Magnacca: “Rivedere il piano aziendale affinché commesse e produzioni restino a Sulmona”
SULMONA – Striscioni, bandiere e un messaggio chiaro: “La Marelli non si tocca”. Questa mattina in piazza Garibaldi a Sulmona, in occasione del passaggio della settima tappa del Giro d’Italia, i rappresentanti sindacali di Fim, Fiom e Uilm hanno organizzato una protesta simbolica per tenere alta l’attenzione sul futuro dello stabilimento Marelli. Un’iniziativa pacifica, finalizzata a porre sotto i riflettori nazionali della Corsa Rosa una vertenza che rischia di avere pesanti ripercussioni occupazionali sulla Valle Peligna.
“Abbiamo deciso di sfruttare la visibilità del Giro, che coinvolge tutte le generazioni, per lanciare un messaggio forte in difesa del nostro territorio”, ha spiegato Andrea Di Meo, tra i sindacalisti presenti alla manifestazione. La protesta arriva a pochi giorni dall’incontro convocato presso gli uffici dell’assessorato regionale alle Attività Produttive a Pescara, durante il quale è stato confermato che la produzione dei bracci oscillanti – componente centrale dello stabilimento – sarà interrotta entro fine anno, con il conseguente trasferimento delle lavorazioni in India.
Una prospettiva che la Regione Abruzzo respinge con fermezza. L’assessore alle Attività Produttive, Tiziana Magnacca, ha chiesto all’azienda di rivedere il piano industriale, sollecitando il mantenimento delle commesse e della produzione a Sulmona. “In maniera chiara ho chiesto alla Marelli di rivedere il piano aziendale – dichiara l’assessore – affinché le commesse e le produzioni rimangano a Sulmona, compresa la lavorazione dei bracci oscillanti evitandone il trasferimento in India. Tutto questo per garantire continuità allo stabilimento della valle Peligna”.
L’assessore ha inoltre evidenziato la necessità di investire sul sito abruzzese, sia in termini di innovazione dei processi produttivi sia di manutenzione degli impianti, per permettere alla fabbrica di affrontare le sfide della competitività senza dover sacrificare il legame con il territorio.
“Non è accettabile per Regione Abruzzo – sottolinea l’assessore – la scelta dell’azienda di spostare la produzione dei braccetti oscillanti in India, soprattutto se si considera che resterebbero destinati ancora al plant Stellantis di Atessa. Sicuramente non ci sono ragioni di natura tecnica vista la scarsa complessità delle lavorazioni in questione. Abbiamo, dunque, chiesto di rivalutare la decisione di spostare queste lavorazioni e di investire in innovazioni nei processi produttivi e in manutenzione dell’azienda perché possa giovare appieno la sfida della competitiva restando in Abruzzo con tutte le lavorazioni affidate”.