In una nota dai toni durissimi, l’associazione “Salviamo l’orso” punta il dito contro l’Ente, evidenziandone le responsabilità e ripercorrendo gli interventi – ritenuti insufficienti – posti in essere per la messa in sicurezza del laghetto artificiale, teatro del tragico evento. Una pericolosità, sottolineano, “rilevata da anni”
SCANNO – “Pesantissime e vergognose responsabilità” dell’amministrazione comunale di Scanno (L’Aquila) nella vicenda dei due cuccioli di orso morti ieri mattina nel lago artificiale di Colle Rotondo. All’indomani della tragedia che ha scosso un’intera comunità, arriva il durissimo j’accuse dell’associazione Salviamo l’Orso, secondo cui “l’evento tragico ci conferma che, per quanto ci si possa sforzare e per quanto duramente si possa lottare, la conservazione passa necessariamente dalla condivisione degli intenti e degli obiettivi tra enti e istituzioni, oltre che con le comunità locali”.
È un comunicato colmo di recriminazioni quello diffuso dall’associazione animalista che si scaglia contro il Comune della località lacustre evidenziando tutti gli errori commessi in questi anni sulla salvaguardia della fauna selvatica e ripercorrendo le attività poste in essere per la messa in sicurezza del laghetto artificiale teatro del tragico evento, la cui pericolosità era stata “rilevata da anni”.
Nel 2021, infatti, Salviamo l’orso aveva “tentato la messa in sicurezza dell’invaso attraverso l’installazione di 4 rampe in metallo, unica soluzione praticabile data la prescrizione ricevuta verbalmente dal Comune di non perforare il telo impermeabile del bacino”. Dopo il primo inverno, però. “le rampe erano state severamente danneggiate e rese inutili per la loro funzione dalla neve e dal ghiaccio. Pertanto, già da luglio 2022 – si legge nella nota – l’associazione aveva allertato l’amministrazione di Scanno della necessità di intervenire con la realizzazione di una robusta recinzione perimetrale metallica alta circa 3 m, interrata di circa 50 cm e con la parte sommitale piegata verso l’esterno, cosiddetta paragatti, per scoraggiare lo scavalcamento da parte degli orsi e delle persone, considerando che il rischio da noi ravvisato riguardava anche queste ultime”.
Nel definire “difficili” le interlocuzioni con il Comune, il cui atteggiamento è sempre stato “supponente e finalizzato ad evitare qualsiasi tipo di spesa”, l’associazione spiega di aver deciso di farsi carico, “anche grazie ai fondi del progetto Life Bear-Smart Corridors, di parte del costo dei lavori mettendo a disposizione 8.000 euro e sperando che, così facendo, l’amministrazione comunale decidesse di mettere in sicurezza il bacino. Dopo un anno di ulteriori ritardi, di solleciti scritti e di interlocuzioni infruttuose con i rappresentanti dell’amministrazione – proseguono gli attivisti – il Comune ci chiese un ulteriore contributo finanziario”. Contributo che arrivò con il coinvolgimento di Rewilding Apennines, fino a raggiungere ” la ragguardevole cifra di 14.000 euro, offerta al Comune di Scanno a metà ottobre 2023″.