Società partecipate, conto alla rovescia per l’accordo sulle nomine: continua il braccio di ferro tra Lega e FdI

10 Ottobre 2024
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In assenza di un accordo dell’ultima ora all’interno del centrodestra, saranno i consiglieri regionali a dover formare maggioranze alternative per risolvere la vicenda

L’AQUILA – Restano numerosi i nodi da sciogliere in vista del Consiglio regionale, convocato per il prossimo martedì 15 ottobre, per superare l’impasse sulle nomine delle partecipate della Regione. Dopo il parere contrario della Lega sulla delega al presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, per le designazioni di competenza dell’assise regionale – tra cui i vertici di Adsu, Ater, Arap ed Ersi – la questione ora passa nelle mani dei singoli consiglieri. In assenza di un accordo dell’ultima ora all’interno del centrodestra, saranno questi ultimi, infatti, a dover formare maggioranze alternative per risolvere la vicenda.
Il blocco riguarda in particolare le presidenze delle cinque Ater, le aziende che gestiscono l’edilizia residenziale pubblica, su cui si gioca una partita doppia: da un lato, un confronto acceso tra i partiti della maggioranza e, dall’altro, una battaglia interna a Fratelli d’Italia. La Lega, insoddisfatta della spartizione considerata iniqua – che assegna ai salviniani solo una posizione – resta in agitazione. Parallelamente, all’interno di FdI persistono tensioni tra le fazioni territoriali: quella aquilana, guidata dal sindaco Pierluigi Biondi, e quella marsicana, vicina al consigliere Massimo Verrecchia, che si contendono la presidenza dell’Ater dell’Aquila. Sul fronte teramano, invece, la corrente legata al consigliere regionale Paolo Gatti sembrerebbe avere la meglio.

Il vero terreno di scontro resta però l’Azienda regionale per le attività produttive (Arap), dove la Lega e Fratelli d’Italia si contendono la prestigiosa presidenza. Anche la partita per l’Ersi resta aperta, con Forza Italia e Fratelli d’Italia ad incrociare le lame per guidare l’Ente regionale per il servizio idrico. Infine, la bagarre per le tre Aziende per il diritto allo studio (Adsu) che vedono il presidente Sospiri determinato a garantirsi la nomina per l’ente di Pescara, in quella che si preannuncia una battaglia politica di rilievo.
In questo scenario, le tensioni all’interno della maggioranza, e tra le diverse fazioni territoriali dei singoli partiti, rendono sempre più difficile trovare una soluzione condivisa, lasciando ancora aperta l’ormai annosa questione delle nomine.

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