Caso Ambiente, il sindaco di Città Sant’Angelo sui 4 contratti annullati: “Chi ha sbagliato deve rispondere”

28 Novembre 2025
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sindaco perazzetti

Il sindaco di Città Sant’Angelo, Matteo Perazzetti, interviene sul dibattito relativo all’annullamento del contratto a quattro lavorati di Ambiente SPA a causa di una scelta fatta in passato dall’allora presidente della Linda, Guido La Torre, prima della fusione con Ambiente

CITTÀ SANT’ANGELO – L’annullamento del contratto di lavoro di quattro dipendenti del settore ambiente, stipulato nel 2014 dall’allora società Linda, ha acceso un acceso dibattito a Città Sant’Angelo. La vicenda riguarda lavoratori che, dopo undici anni di servizio presso la società Ambiente SPA, si sono visti rescindere il contratto in seguito a una recente sentenza.

Il Sindaco Matteo Perazzetti, chiamato in causa dai sindacati, ha espresso piena solidarietà ai dipendenti coinvolti e si è detto consapevole dell’impatto della decisione sulle famiglie dei lavoratori, sottolineando che la loro storia non può essere «archiviata con superficialità».

Perazzetti punta il dito contro una scelta risalente a oltre dieci anni fa: l’accordo stragiudiziale firmato dall’allora presidente della Linda, Guido La Torre, indicato dal Sindaco come elemento determinante richiamato dalla sentenza. Una decisione del passato che oggi, secondo il primo cittadino, ricade ingiustamente «su persone che hanno sempre lavorato con serietà».

Il Sindaco ha anche ricordato come La Torre, dopo la fusione, sia diventato vicepresidente di Ambiente, una continuità gestionale definita «gravemente inopportuna» e indicata come segno evidente di «superficialità e irresponsabilità» da parte di chi guidò quella fase. Perazzetti rivendica inoltre che l’amministrazione abbia preso le distanze da La Torre «sin dall’inizio», ritenendo non affidabile il suo operato.

Il nodo, per il Sindaco, riguarda soprattutto eventuali omissioni o mancate verifiche durante il processo di fusione, che avrebbero permesso a quella scelta di trasformarsi in una «bomba a orologeria». Un elemento reso ancora più grave dal fatto che La Torre, all’epoca vicepresidente, fosse perfettamente a conoscenza del contratto alla base della contestazione.

Alla luce delle conseguenze che ricadono sui lavoratori, Perazzetti annuncia che il Comune sta valutando «azioni nelle sedi competenti per accertare eventuali responsabilità dell’ex amministratore», affermando che «chi ha sbagliato deve essere chiamato a rispondere delle proprie scelte».

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