Palazzo Chigi riapre il dossier LVD: verso la rimozione della nafta dai Laboratori del Gran Sasso

28 Novembre 2025
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Ministero riapre dossier acquifero gran sasso per rimozione nafta

A Palazzo Chigi si è svolta una riunione tra Ministeri, Regione Abruzzo e Laboratori del Gran Sasso per affrontare la dismissione dei materiali dell’esperimento Large Volume Detector. Commissario Caputi e vicepresidente Imprudente hanno ribadito l’urgenza di proteggere l’acquifero che rifornisce le province dell’Aquila e di Teramo, mentre i Ministeri si impegnano a superare gli ostacoli giuridici con uno Stato estero proprietario del bene

ROMA – La tutela dell’acquifero abruzzese torna al centro dell’agenda del Governo. Ieri, a Palazzo Chigi, si è tenuta una riunione tra i vertici ministeriali e i rappresentanti della Regione Abruzzo per discutere la dismissione dei materiali dell’esperimento Large Volume Detector (LVD) dai Laboratori del Gran Sasso. Sollecitati dal Commissario Pierluigi Caputi, i Ministeri hanno riaperto il dossier sulla rimozione della nafta pesante idrogenata, un tema che da anni preoccupa cittadini e istituzioni per i rischi ambientali connessi.

All’incontro hanno partecipato, oltre al Commissario Caputi e al direttore dei Laboratori, prof. Ezio Previtali, anche la dott.ssa Giselda Stella (Ministero dell’Università e della Ricerca), il gen. Conti (Ministero dell’Ambiente), il dott. Guerrieri (MEF – Ragioneria generale dello Stato) e l’ing. Sanfilippo (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti). Presente anche il vicepresidente della Regione Abruzzo, Emanuele Imprudente, che ha sottolineato la necessità di “rimuovere con urgenza il rischio potenziale per l’acquifero più importante d’Abruzzo, le cui acque alimentano gli acquedotti delle province dell’Aquila e di Teramo”.

La Direzione dei Laboratori ha ricordato come negli anni siano stati avviati tentativi di dismissione, ostacolati però da vincoli internazionali e doganali. Caputi ha evidenziato le “gravi difficoltà operative” legate alla direttiva Seveso e ha ribadito l’urgenza di un intervento: “La soluzione definitiva del problema darebbe inoltre una risposta positiva alla comunità abruzzese e al complesso dei portatori di interesse e del mondo ambientale, che negli anni hanno chiesto più volte con forza la dismissione”.

Le sollecitazioni hanno trovato immediata condivisione da parte della dott.ssa Saporito, che ha aperto il dibattito tra i presenti. La dott.ssa Stella e il gen. Conti hanno delineato possibili linee di azione, da approfondire sul piano giuridico. Resta da sciogliere il nodo contrattuale con uno Stato estero proprietario del bene. La dott.ssa Saporito ha infine impegnato i Ministeri competenti a definire una soluzione, fissando un nuovo appuntamento nelle prossime settimane.

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