Teramo, salta il consiglio comunale sul Dup: la maggioranza non ha il numero legale

28 Novembre 2025
1 minuto di lettura

Assenti tre consiglieri dell’area D’Angelo, Papa e Lancione. Le opposizioni: «Crisi evidente, solo giochi di potere. Sindaco suddito del Presidente della Provincia»

TERAMO – Il Consiglio comunale convocato questa mattina al Parco della Scienza per discutere il Dup non si è tenuto: la seduta è infatti saltata per mancanza del numero legale, a causa dell’assenza di cinque consiglieri della maggioranza. Un episodio che ha immediatamente riacceso le tensioni interne già emerse negli ultimi giorni.

Tra i banchi vuoti figuravano, non a caso, i nomi dei consiglieri vicini al presidente della Provincia Camillo D’Angelo, Fiorenzo Falasca, Flavio Bartolini e Valeria Di Giandomenico, ai quali si sono aggiunte le assenze di Valentina Papa e Lanfranco Lancione. Una combinazione che ha impedito alla maggioranza di aprire i lavori e che si inserisce in una fase politica già segnata da equilibri in movimento e dall’atteso rimpasto di giunta.

«È la degna conclusione di una settimana in cui sono stati calpestati i principi della democrazia già nel corso della commissione di garanzia» hanno dichiarato le opposizioni. «Questa amministrazione non ha senso istituzionale, politico e amministrativo. Noi oggi non possiamo svolgere il consiglio perché la maggioranza non ha il numero legale, è assurdo. È un grave segnale di mancanza di rispetto e nervosismo, ma il problema è politico perché devono fare il rimpastino. A queste persone non sta a cuore Teramo ma la loro poltrona. Il Comune di Teramo è gestito da Camillo D’Angelo, non dal sindaco e l’assenza di queste persone è un segnale forte. D’Angelo decide tutto da solo, dove si mette una scuola, dove si costruisce, e D’Alberto è suo suddito».

La seduta sul Dup, documento cardine della programmazione comunale, dovrà ora essere riconvocata, mentre forse dalla maggioranza qualcuno sarà chiamato a chiarire le proprie posizioni interne in un momento di evidente ridefinizione degli equilibri politici. «Noi democraticamente siamo presenti, e loro non vengono? Menomale che il mandato di D’Alberto doveva scrivere una storia diversa. La crisi politica è evidente. È solo un gioco di poltrone. È venuta giù la maschera e i cittadini devono saperlo», hanno detto le opposizioni.

Altro da

Non perdere