Screening in ripresa mentre per le ambulanze tempi di attesa oltre i 20 minuti in 41 aziende sanitarie
ROMA – La nuova edizione del Sistema nazionale di valutazione delle performance diffusa da Agenas conferma un miglioramento dei servizi territoriali, ma mette in luce difficoltà persistenti negli ospedali, soprattutto sul fronte delle attese. Nei Pronto soccorso più in sofferenza – come il Policlinico Tor Vergata, il Sant’Andrea di Roma e l’Aou di Cagliari – oltre un paziente su cinque resta in trattamento per più di otto ore.
Per gli accessi inappropriati degli over 75, le performance peggiori si registrano nell’Azienda delle Dolomiti, nell’Ulss Polesana e nell’Azienda Scaligera, mentre Parma e diverse Asl romane mostrano un quadro più virtuoso. Bene anche il San Carlo di Potenza, l’Azienda Dulbecco di Catanzaro e l’ospedale di Perugia, che si distinguono per efficienza complessiva.
La ripresa degli screening è evidente su tutto il territorio. Nella mammografia spicca l’Asl di Asti, mentre Bari, Catanzaro e Cosenza segnano i risultati più bassi. Lo screening della cervice uterina vede in testa Imola, seguita da Modena e Brianza, mentre Cosenza, Sulcis e Alto Adige sono fanalino di coda. Nel programma per il colon emergono Aosta, Polesana e Alessandria, mentre Bari, Cosenza e Foggia restano più indietro.
Uno dei dati più significativi per l’Abruzzo riguarda l’assistenza domiciliare (Adi), dove l’Asl di Teramo figura tra le migliori realtà italiane insieme all’Ulss Polesana e all’Asl Molise. Restano invece in fondo Catanzaro, Gallura e Bari.
Sul versante chirurgico, gli interventi di protesi d’anca entro 180 giorni mostrano i risultati più elevati al San Giovanni di Roma, agli Spedali Civili di Brescia e all’Aou di Padova, mentre Catanzaro, Cagliari e Brotzu registrano le maggiori difficoltà. Per gli interventi oncologici alla mammella entro 30 giorni guidano la classifica Pisa, Modena e Verona, mentre il Brotzu, Cagliari e Perugia mostrano ritardi significativi. Nell’oncologia del colon entro 30 giorni si distinguono Brescia, Padova e San Gerardo, mentre Papardo, Dulbecco e il Cannizzaro di Catania risultano più indietro.
Il capitolo dei tempi di arrivo delle ambulanze evidenzia infine uno dei nodi più complessi: su 110 aziende, 41 superano i 20 minuti, rispetto a un target di 18. La Asl di Vibo Valentia è la peggiore con una media di 35 minuti, seguita da altre realtà calabresi vicine alla mezz’ora. Decisamente più rapidi gli interventi nell’area Giuliano Isontina, con 12 minuti di media, e nelle aziende di Piacenza, Chiavari, Reggio Emilia, Parma e Genova, ferme sui 13 minuti.