Ieri la sentenza in primo grado. Ciarrocchi annuncia ricorso; la consigliera Nori denuncia la minimizzazione del caso e chiede la convocazione della Commissione Pari Opportunità
MONTORIO AL VOMANO – A Montorio al Vomano la situazione politica si è accesa dopo la sentenza che ha riguardato l’assessore e ginecologo Francesco Ciarrocchi. Il processo in primo grado, concluso ieri, si è chiuso con una condanna a cinque anni per violenza sessuale ai danni di una paziente di 19 anni. La giovane, rappresentata in aula dall’avvocato Monica Passamonti, denunciò di aver subito atti sessuali durante una visita medica.
Nella requisitoria, il pubblico ministero Elisabetta Labanti aveva ricostruito nel dettaglio quanto accaduto, ritenendo attendibile la versione della ragazza e chiedendo una pena a sette anni. Secondo la ricostruzione dell’accusa, quelle che l’imputato aveva definito “pratiche mediche” si sarebbero tradotte in una masturbazione non consensuale.
Ciarrocchi, difeso dagli avvocati Tommaso Navarra e Guglielmo Marconi, ha respinto ogni addebito e annunciato che impugnerà la decisione: «Sono innocente e lo dimostrerò fino all’ultimo grado», ha dichiarato. Ha inoltre affermato di voler rimanere al suo posto in Comune: «Non mi dimetto, non ho fatto nulla».
Una posizione sostenuta anche dal sindaco Fabio Altitonante, che ha spiegato di aver parlato con l’assessore subito dopo la sentenza: «È molto provato. Lui è innocente finché la decisione non sarà definitiva nell’ultimo grado di giudizio. Continuerà a svolgere il suo ruolo».
Le parole del sindaco hanno immediatamente scatenato la reazione dell’opposizione. La consigliera Alessia Nori ha diffuso una nota molto dura, criticando apertamente la scelta di non sospendere l’assessore e denunciando quella che definisce una pericolosa tendenza alla minimizzazione, soprattutto sui social.
Ha richiamato con fermezza la gravità della condanna e ha espresso preoccupazione per l’immagine dell’ente, finito sulle cronache non per questioni amministrative ma per vicende personali di chi lo rappresenta. Alla vigilia del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Nori ha giudicato “inaccettabile” l’atteggiamento della maggioranza e ha annunciato la richiesta di convocare la Commissione Pari Opportunità.