L’Aquila, la poeta Somaia Ramish in città per il Premio Bonanni: “dall’esilio do voce alle donne afgane”

19 Novembre 2025
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La poeta e attivista afgana Somaia Ramish, ospite d’onore della ventiquattresima edizione del Premio Letterario Bper Banca intitolato a Laudomia Bonanni, ha parlato del valore della poesia come strumento di resistenza e libertà per le donne afgane ridotte al silenzio dal regime talebano

L’AQUILA –  Somaia Ramish, poeta afgana in esilio, ha condiviso la sua storia di dolore: costretta a lasciare la sua terra dal regime talebano, ha trovato nella poesia la voce con cui denunciare l’oppressione delle donne. Accolta calorosamente dagli organizzatori del Premio, ha raccontato come le parole possano attraversare confini, rappresentando tutte le donne afgane cui la libertà di espressione è negata.

“Sono stata cacciata dall’Afganistan perché considerata pericolosa – ha dichiarato la poeta che, ora, vive in Olanda. – Ovunque io vada, cerco una casa, il senso di una casa. A L’Aquila, ho trovato delle similitudini con la mia terra, il terremoto, ad esempio, e la cultura che qui è uno degli strumenti della ricostruzione e che, per secoli, ha caratterizzato anche il Paese da cui provengo.”

Somaia Ramish ha, poi, aggiunto: “Nel mio Paese i diritti umani sono scomparsi, insieme ai diritti delle donne. Per questo l’Afghanistan ha bisogno, urgentemente, del sostegno della comunità internazionale: senza un aiuto concreto dall’esterno, non potremo riconquistare ciò che è stato distrutto.”

Uno sguardo anche ai flussi migratori. Molti i giovani afgani che, nell’ultimo periodo, hanno raggiunto la città dell’Aquila da terra, attraversando la linea dei Balcani.

“Molti di noi sono stati costretti a lasciare il Paese. Non è una scelta: siamo stati obbligati a partire. Non è facile ricominciare da zero in un luogo che non ci appartiene. Se l’Afghanistan avesse un governo democratico, fondato sul voto del popolo e sul rispetto dei diritti, nessuno vorrebbe fuggire. È importante – ha concluso – che questo premio sia dedicato a una donna che ha lottato per i diritti e ha creduto nella possibilità di ricostruire un Paese attraverso la cultura.”

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