Con una risoluzione i consiglieri di opposizione del Patto per l’Abruzzo hanno annunciato alcune proposte per accelerare i lavori sulla A14: più turni notturni e aumento manodopera, ma anche la sospensione dei pedaggi per il tratto abruzzese di autostrada
PESCARA – Code interminabili, ritardi insostenibili, costi in crescita e una mobilità ormai al collasso: è questa la fotografia, sempre più allarmante, della situazione sull’Autostrada A14 nel tratto abruzzese. A lanciare l’allarme e a sollecitare interventi immediati è il gruppo consiliare del Patto per l’Abruzzo, che ha presentato una risoluzione – a prima firma del consigliere Dino Pepe – per chiedere alla Regione di farsi finalmente sentire.
Il documento, ora al vaglio della II Commissione Territorio, Ambiente e Infrastrutture, impegna il presidente della Regione Marco Marsilio e la Giunta a intervenire con urgenza presso il Ministero delle Infrastrutture e la società concessionaria Autostrade per l’Italia. La richiesta principale è la sospensione dei pedaggi nei tratti abruzzesi interessati dai cantieri, come forma di ristoro per cittadini, pendolari e imprese schiacciati da una situazione ormai definita “insostenibile”.
I dati riportati nella risoluzione parlano chiaro: per percorrere i 19 km tra Pineto e Città Sant’Angelo servono oggi oltre 100 minuti, contro i 26 ordinari. Ancora più gravi i tempi sulla tratta Pescara–San Benedetto del Tronto e ritorno: fino a 4 ore e 45 minuti, rispetto ai 100 minuti canonici. Ritardi che paralizzano non solo la mobilità dei cittadini, ma mettono a rischio anche il diritto alla salute, l’equilibrio sociale e l’economia regionale, specificano i consiglieri di opposizione.
«La funzione primaria di un’autostrada – denunciano i consiglieri – è garantire rapidità, sicurezza ed efficienza. Quando questa missione viene meno, il territorio subisce un danno collettivo. È tempo che la Regione Abruzzo eserciti fino in fondo il proprio ruolo istituzionale di tutela dei cittadini e del sistema economico regionale».
A soffrire in modo particolare è il settore dei trasporti. I ritardi legati alla riapertura dei cantieri comportano un aumento medio di 130 euro l’ora nei costi di esercizio per ogni mezzo pesante. Con un ritardo medio di tre ore e mezza sulla tratta Pescara–San Benedetto, il costo extra giornaliero si aggira attorno ai 450 euro per camion. Un impatto durissimo per le oltre 2.100 imprese abruzzesi del comparto e per i 143.000 mezzi della flotta regionale.
Nel mirino dell’opposizione anche le misure finora adottate. Il cosiddetto “cashback del pedaggio” promosso da Autostrade per l’Italia è giudicato inefficace, poco pubblicizzato e di difficile accesso. I rimborsi previsti dall’Autorità di regolazione dei trasporti, invece, secondo le stime, non arriveranno prima del 2027-2028.
Nella risoluzione vengono proposte azioni concrete e immediate, tra cui un piano straordinario di accelerazione dei lavori, con più turni notturni e nel weekend, e il potenziamento di mezzi e manodopera; l’istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio, con Regione, associazioni di categoria e cittadini, per garantire trasparenza e verificare lo stato di avanzamento dei cantieri; un’informativa costante al Consiglio regionale sui risultati delle interlocuzioni con il Governo e Autostrade per l’Italia.
I consiglieri del Patto per l’Abruzzo, inoltre, non risparmiano critiche al presidente Marsilio, accusato di aver «annunciato dal 2021 lavori e terza corsia, senza che ad oggi si sia visto nulla di concreto». E commentano: «Se, come sostiene Marsilio, il Governo di Roma è vicino all’Abruzzo, allora si muovano davvero. Perché i cittadini non possono più aspettare».
In attesa di risposte, l’Abruzzo resta bloccato nel traffico, pagando un prezzo salato in termini di tempo e soldi.