Francavilla e il coraggio dell’informazione: annunciati i vincitori del 12° Premio “Antonio Russo”

10 Ottobre 2025
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Il 18 ottobre a Palazzo Sirena la cerimonia condotta da Luca Telese. Tra i premiati Daniele Piervincenzi, Ugo Tramballi e Lorenzo Tugnoli. Riconoscimenti alla carriera per Massimo Alberizzi e alla memoria di Antonio Zaccaria

FRANCAVILLA AL MARE – Saranno Daniele Piervincenzi, Ugo Tramballi e Lorenzo Tugnoli i protagonisti della dodicesima edizione del Premio “Antonio Russo”, il riconoscimento dedicato al reporter di Radio Radicale assassinato in Georgia nel 2000 mentre documentava il conflitto in Caucaso. La cerimonia si terrà il 18 ottobre a Palazzo Sirena, con la conduzione del giornalista Luca Telese.

Il premio, che ogni anno celebra il giornalismo di frontiera e l’impegno civile di chi racconta le guerre, assegna i riconoscimenti per le tre principali categorie a Daniele Piervincenzi, reporter freelance noto per le sue inchieste televisive sul campo; Ugo Tramballi, editorialista de Il Sole 24 Ore e consigliere scientifico dell’Ispi, per la carta stampata; e Lorenzo Tugnoli, fotoreporter per The Washington Post e vincitore di prestigiosi premi internazionali, per la fotografia.

Un premio alla carriera sarà conferito a Massimo Alberizzi, direttore di Africa ExPress, firma storica del giornalismo internazionale e testimone di numerosi conflitti nel continente africano. Un premio speciale alla memoria sarà invece dedicato ad Antonio Zaccaria, indimenticato inviato speciale de La Stampa, scomparso recentemente, che con il suo lavoro ha contribuito a raccontare alcune delle pagine più drammatiche della storia contemporanea.

“La missione dei giornalisti di guerra rappresenta un presidio essenziale per la nostra società – ha dichiarato la sindaca Luisa Russo, presentando l’iniziativa – soprattutto in un momento storico segnato da tanti conflitti e tensioni. Sono felice che il Premio Russo torni a mettere al centro il valore dell’informazione”.

La sindaca ha ricordato con commozione anche la figura del cugino Antonio Russo, a cui il premio è intitolato: “In molte zone del mondo, documentare la verità è diventato un atto di coraggio estremo. Chi racconta le atrocità, chi testimonia le sofferenze dei popoli, viene spesso ostacolato, minacciato, persino ucciso. Antonio ha dato la vita per testimoniare gli orrori della guerra, e il suo esempio continua a essere un faro per chi crede nella libertà di informare”.

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