Truffa edilizia da oltre 14 milioni nel Teramano: tre imprenditori e tre società nel mirino della Finanza

8 Ottobre 2025
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Smascherata dall’ Guardia di Finanza di Teramo una truffa nel settore edilizio da 14 milioni di euro

La Guardia di Finanza smaschera un sistema fraudolento legato ai bonus fiscali. Fatture false, lavori mai eseguiti e compravendite simulate al centro dell’inchiesta coordinata dalla Procura di Pescara

TERAMO – Una maxi truffa ai danni dello Stato, orchestrata attraverso bonus edilizi e crediti fiscali legati anche al PNRR, è stata smascherata dalla Guardia di Finanza di Teramo. L’indagine, condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria e coordinata dalla Procura della Repubblica di Pescara, ha portato alla denuncia di tre persone fisiche e tre società riconducibili a un noto gruppo imprenditoriale del territorio.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il meccanismo fraudolento ruotava attorno all’illecita fruizione di detrazioni fiscali come “Eco-bonus”, “Sisma-bonus” e “Sisma-bonus acquisti”, per un valore complessivo superiore ai 14 milioni di euro. I benefici venivano ottenuti attraverso documentazione fittizia che attestava lavori edilizi mai eseguiti o solo parzialmente realizzati, e tramite compravendite immobiliari simulate a favore degli stessi indagati.

I crediti d’imposta così generati – alcuni dei quali rientranti nei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per la transizione ecologica – venivano ceduti ad altre società del gruppo tramite il meccanismo dello “sconto in fattura”, per poi essere monetizzati presso operatori specializzati.

Per alimentare il sistema, le società coinvolte hanno fatto ricorso sistematico all’emissione e all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, per un importo che supera i 19 milioni di euro. Le persone giuridiche sono state segnalate anche per la “responsabilità amministrativa degli enti”, ai sensi del decreto legislativo 231/2001.

Al termine delle indagini, la Guardia di Finanza ha eseguito controlli fiscali e proposto all’Agenzia delle Entrate il recupero delle imposte evase e dei contributi indebitamente percepiti. Resta fermo il principio di presunzione di innocenza: la colpevolezza dei soggetti coinvolti sarà accertata solo in caso di sentenza definitiva.

L’operazione si inserisce nel più ampio piano di contrasto alle frodi in materia di crediti fiscali, con l’obiettivo di tutelare la corretta destinazione delle risorse pubbliche stanziate per famiglie e imprese. Un’azione che, come sottolineano le Fiamme Gialle, deve essere “efficace, integrata e preventiva”.

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