Pompilio (Azione Politica): «Populismo e propaganda, vietare medicine è un paradosso»
CHIETI – Sta facendo discutere l’ordinanza preannunciata dal sindaco Diego Ferrara (Pd), che valuta di vietare la vendita di farmaci prodotti in Israele nelle tre farmacie comunali gestite da Chieti Solidale. Un provvedimento che, nelle intenzioni del primo cittadino, avrebbe valore simbolico per esprimere la condanna al conflitto in Medio Oriente, ma che in città ha acceso subito il dibattito politico.
La consigliera comunale di Azione Politica, Serena Pompilio, bolla l’iniziativa come «un atto di pura propaganda su un tema complesso e delicato come il conflitto in Medio Oriente». E rincara: «Populismo e mera propaganda su un tema importante quale quello della Striscia di Gaza. Chiamare alla pace vietando medicine è un paradosso».
Secondo Pompilio, il rischio è che il provvedimento finisca per penalizzare i cittadini, privandoli dell’accesso a medicinali prodotti da aziende come Teva, colosso farmaceutico israeliano con una forte presenza anche in Italia e centinaia di dipendenti. Critiche anche alla figura del promotore: «Chi ha dedicato una vita alla cura dei malati e all’inclusione non può oggi farsi portavoce di esclusioni e divieti».
La consigliera denuncia inoltre un clima di chiusura in consiglio comunale: «Ogni proposta di condivisione, come quella avanzata dal consigliere Damiano Zappone, è stata respinta. Si preferisce trasformare la guerra in un terreno di scontro politico piuttosto che promuovere la pace».
Infine, la stoccata al sindaco: «Faccia ordinanze sulla sicurezza delle scuole, sulle strade fatiscenti, sulla tutela dei cittadini. Il consiglio comunale non può essere usato per fini propagandistici».
Ferrara, dal canto suo, continua a difendere la linea: «Stiamo valutando la fattibilità della delibera, garantendo in ogni caso la continuità terapeutica e l’accesso ai farmaci salvavita. È un gesto simbolico per esprimere vicinanza a una popolazione stremata».