L’opera fotografica “Fishing for the Moon” di Marco Bellelli, premiata dalla NASA, è stata ufficialmente installata presso l’Aeroporto d’Abruzzo
PESCARA – Un’immagine potente, evocativa, che ha fatto il giro del mondo grazie al riconoscimento della NASA e che oggi diventa simbolo permanente dell’Abruzzo: “Fishing for the Moon”, la celebre fotografia di Marco Bellelli, è ora esposta all’Aeroporto d’Abruzzo. Un’iniziativa che unisce arte, identità territoriale e visione strategica per il futuro della regione.
«Per me è un motivo di grandissimo onore, oltre che una grandissima emozione», ha dichiarato Bellelli durante la presentazione, visibilmente emozionato. Lo scatto, che immortala la luna piena “intrappolata” nella rete di una paranza di un trabocco, è frutto di una preparazione meticolosa: «Non è casuale, era tutto studiato. Il punto di scatto era quasi millimetrico». L’incredibile nitidezza della luce e il forte contrasto cromatico hanno contribuito a rendere lo scatto unico, tanto da essere scelto come “Astronomy Picture of the Day” dalla NASA.
Ma ciò che rende davvero speciale quest’opera è il messaggio che racchiude. «Questa foto racconta l’amore per il territorio e la passione per il cielo», ha spiegato Bellelli, che di professione è medico radiologo all’ospedale di Lanciano, e fotografo del cielo solo per passione. Un’identità forte, condivisa, che la fotografia ha saputo trasmettere con immediatezza: «Questa immagine ormai appartiene a tutti noi abruzzesi».
A credere fortemente in questa operazione culturale è stato Giorgio Fraccastoro, presidente di Saga, la società che gestisce l’aeroporto, che ha voluto fortemente l’esposizione dell’opera proprio nella principale porta d’ingresso della regione. «Per noi è un motivo di grandissimo orgoglio – ha affermato – siamo stati i primi a muoverci per assicurarci questa fotografia. L’aeroporto è il biglietto da visita dell’Abruzzo e vogliamo renderlo non solo funzionale e moderno, ma anche bello».
Fraccastoro ha annunciato che “Fishing for the Moon” sarà solo la prima di una serie di installazioni artistiche pensate per valorizzare il territorio anche dal punto di vista estetico: «Come entrare in una clinica bella: uno si sente più confidente, più confortato. L’arte può dare questo valore aggiunto». L’obiettivo è trasformare l’aeroporto in un hub non solo logistico, ma anche culturale, capace di raccontare l’anima della regione ai viaggiatori in arrivo.
Nel corso del suo intervento, Fraccastoro ha anche fatto il punto sullo sviluppo dell’infrastruttura aeroportuale, che – a fronte di un quadro regionale critico in tema di trasporti – si distingue per crescita e progettualità. «Negli ultimi dieci mesi abbiamo lavorato molto, i numeri ci danno ragione, e speriamo di essere da stimolo per gli altri settori. Inoltre, stiamo ultimando l’allungamento della pista, mancano poche settimane e sa quel punto in poi siamo pronti. Stiamo interloquendo con le compagnie internazionali, ma tutto passa dall’adeguamento di queste infrastrutture».