La stazione di Teramo riapre dopo i lavori di ristrutturazione

9 Settembre 2025
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Nuovi accessi, pensiline e marciapiedi: il progetto andrà avanti fino al 2027 con la riqualificazione completa dell’area

Nuovi accessi, pensiline e marciapiedi: il progetto andrà avanti fino al 2027 con la riqualificazione completa dell’area

TERAMO – La stazione ferroviaria di Teramo ha riaperto oggi le sue porte, in coincidenza con la ripresa della circolazione sulla linea Teramo-Giulianova. La chiusura, iniziata lo scorso 15 giugno, ha consentito a Rfi di completare il primo lotto di lavori di ristrutturazione e adeguamento, che hanno ridisegnato completamente l’assetto dello scalo.

Il nuovo volto della stazione si riconosce subito: l’arretramento del termine dei binari ha permesso di rinnovare l’ingresso e di creare un accesso coperto da pensilina tra il fabbricato viaggiatori e quello accessorio. Un intervento urbanistico che ha migliorato la viabilità, con l’apertura di un collegamento diretto alle banchine da via dell’Aeroporto e di un percorso pedonale coperto verso viale F. Crispi.

All’interno sono state realizzate nuove pensiline, il marciapiede di testa e marciapiedi ferroviari conformi agli standard di accessibilità, con percorsi tattili per ipovedenti e nuova segnaletica al pubblico.

Al taglio del nastro erano presenti l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Umberto D’Annuntiis, il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto e i rappresentanti di Rfi Antonello Martino, Francesca Cerrone e Chiara Minoli. «Questa stazione è il frutto di un progetto integrato di sostenibilità, design e rigenerazione urbana. È un salto di qualità per la mobilità abruzzese, con infrastrutture efficienti e radicate nella comunità», ha sottolineato D’Annuntiis.

Il progetto proseguirà con la riqualificazione del fabbricato viaggiatori, destinato ad attività commerciali, con fine lavori prevista nel 2026, e con il recupero delle aree esterne entro il 2027. L’intervento, dal valore complessivo di 26 milioni di euro, è finanziato con fondi PNRR, Contratto di Programma e un contributo del Comune di Teramo.

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