Un’iniziativa dell’associazione “Insieme alle donne nell’Essere” e del “Centro Antiviolenza ISIDE”, che vedrà le donne assistite dal Centro diventare modelle e sfilare sulla passerella lanciando un messaggio di rinascita
MONTESILVANO – Moda e solidarietà sfileranno entrambe domani, venerdì 29 agosto, in passerella per l’evento annuale di beneficenza “Il Velo di Iside”. L’appuntamento, che si terrà al Teatro del Mare di Montesilvano alle 21:00, ha l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico e raccogliere fondi in favore della lotta contro la violenza sulle donne. Promossa dall’associazione “Insieme alle donne nell’Essere” e dal “Centro Antiviolenza ISIDE”, l’iniziativa si distingue per il suo messaggio centrale: “La moda si fa messaggera di speranza e coraggio”.
Il progetto, attivo dal 2014, è unico nel suo genere perché vede la partecipazione diretta delle donne assistite dal Centro Antiviolenza, che trasformandosi in modelle, sono le vere protagoniste di una serata che ha l’obiettivo di rilanciare la loro esperienza di sofferenza come un potente messaggio di rinascita e forza. L’appuntamento non si limiterà a una semplice sfilata, ma includerà anche momenti di musica, danza e toccanti testimonianze personali, con l’intento di dare voce a chi è spesso costretto al silenzio.
L’evento ha ricevuto il convinto appoggio delle autorità locali. Il sindaco di Montesilvano Ottavio De Martinis ha definito l’iniziativa «un forte segnale di civiltà e impegno sociale da parte della nostra comunità», considerandosi onorato di ospitarla. Ha aggiunto che il Comune «si schiera a fianco delle donne e sostiene con convinzione il lavoro straordinario delle associazioni e del Centro Antiviolenza ISIDE, veri e propri fari di speranza».
L’assessore alle Politiche Sociali Corinna Sandias ha invece evidenziato che “Il Velo di Iside” è «un progetto di successo che coinvolge istituzioni, professionisti, artisti e volontari in un unico grande sforzo». Ha sottolineato come l’evento sia una preziosa occasione per riflettere e dare visibilità al problema, celebrando al contempo «la forza e il coraggio delle donne che hanno scelto di ricominciare a vivere».