Di Giuseppe, Ginoble e Petrini: «La maggioranza costretta a correre ai ripari dopo le sentenze del TAR»
ROSETO DEGLI ABRUZZI – Da tre anni l’opposizione, come si legge nella nota diffusa, porta avanti la sua battaglia per il ripristino della legalità nei lavori del Consiglio comunale. Ora, di fronte al nuovo regolamento, Francesco Di Giuseppe, Teresa Ginoble e Nicola Petrini attaccano duramente la maggioranza.
«Non è un atto di modernizzazione – sostengono – ma solo il tentativo di mettersi in regola dopo le pronunce del TAR che hanno già annullato tre volte i precedenti passaggi». I consiglieri ricordano come l’amministrazione Nugnes abbia «continuato a sbagliare», arrivando a spendere oltre 30mila euro di soldi pubblici «per difendere l’indifendibile».
Gli esponenti di minoranza respingono anche le accuse di assenteismo mosse dal consigliere Pavone: «In questi quattro anni siamo sempre stati presenti e propositivi, mentre la chiusura è stata solo della maggioranza, capace persino di organizzare una conferenza stampa contro un consigliere di opposizione».
Per i tre consiglieri, il regolamento che si andrà ad approvare «non è altro che un copia e incolla di quello del 2001, con peggiorative aggiunte, utile soltanto a garantire la validità delle delibere future, a partire dal piano demaniale». Nessuna modernizzazione, dunque, «ma l’urgenza di porre fine alla mancanza di un testo regolamentare per evitare altri atti illegittimi».
«Se oggi a Roseto esiste ancora un’opposizione vigile e attenta – concludono – è grazie al nostro lavoro. Noi dalla parte della città e della trasparenza, loro costretti ad inseguire obblighi che non potevano più ignorare. Roseto merita rispetto, non propaganda».