L’immobile è vincolato e può servire solo agli universitari”: Pd e Giovani Democratici attaccano Ater e chiedono un tavolo con Adsu, Comune e Università
CHIETI – La casa dello studente di via Gran Sasso non potrà essere destinata ad altri usi. A ribadirlo è una lettera del dirigente del servizio edilizia sociale e scolastica della Regione Abruzzo inviata all’Ater, con cui viene chiarito che l’immobile resta vincolato alla sua funzione originaria: accogliere universitari. Un intervento che blocca sul nascere le ipotesi circolate negli ultimi giorni, tra cui la possibilità di concedere parte della struttura al Chieti Calcio.
L’edificio, costato cinque milioni di euro e completato nel 2011, non è mai stato realmente utilizzato dagli studenti. Una vicenda che, a distanza di quattordici anni, continua a suscitare polemiche e accuse di cattiva gestione. A sollevare con forza il caso sono stati il Partito Democratico e i Giovani Democratici, che hanno denunciato come Ater avesse avviato contatti con soggetti privati nonostante i vincoli di legge.
“La risposta della Regione è stata netta: l’immobile non può avere altre destinazioni – sottolineano il segretario regionale Pd Daniele Marinelli, il capogruppo in Consiglio Silvio Paolucci, Giuseppe Visco e il segretario dei Gd Saverio Gileno –. Strano che l’Ater non lo sapesse, o che abbia dovuto persino chiederlo”.
Secondo i Dem, la documentazione acquisita tramite accesso agli atti mostra come la gestione dell’immobile, affidata ad Ater con una delibera regionale del 2012, rappresenti un’anomalia, poiché normalmente le case dello studente dipendono dall’Adsu. “Nonostante il vincolo – proseguono – negli ultimi mesi si è cercato di piegare la destinazione d’uso a fini estranei al diritto allo studio, ipotizzando persino una foresteria. È un comportamento dilettantesco che rischia di produrre atti illegittimi e impugnabili”.
Il Pd ricorda che più volte l’Adsu ha chiesto garanzie sui servizi essenziali (portineria, pulizie, guardiania) senza ricevere risposte, mentre Ater lamentava scarsa domanda da parte degli studenti e trattava con privati. Inoltre, la residenza non è mai stata inserita nei bandi per il diritto allo studio 2024/2025 e 2025/2026, impedendo di verificare l’effettivo interesse degli universitari. Da qui l’appello alla Regione: “Serve la convenzione tra Ater e Adsu per il bando 2025/2026, un contributo economico per la gestione e il coinvolgimento di Università e Comune di Chieti per trasporti e servizi. Lo studentato va aperto subito agli studenti, come impongono legge e Costituzione. Basta scorciatoie illegittime”.