Il Presidente dell’associazione che riunisce oltre 500 Comuni vitivinicoli lancia l’allarme e chiede al governo una strategia unitaria per sostenere il comparto
TOLLO – “Anche il settore enologico subirà i dazi al 15 per cento nelle esportazioni negli Stati Uniti, a meno che non si configuri l’opportunità di entrare a fare parte di un ventaglio di eccezioni. Sosteniamo lo sforzo che viene profuso per ottenere questo risultato”: lo dichiara Angelo Radica, presidente dell’Associazione Nazionale Città del Vino, di cui fanno parte oltre 500 Comuni a vocazione vitivinicola.
Radica sottolinea la centralità del comparto vitivinicolo per l’economia nazionale e per l’identità dei territori: “Nell’auspicio che il confronto abbia buon esito per un comparto come quello del vino, così strategico per l’economia del nostro Paese, e centrale per la cultura e l’identità dei territori, rivolgiamo al governo l’invito a valorizzare il percorso aperto nelle settimane scorse, quando fu la presidente del Consiglio in persona a prendere parte a un incontro con la filiera vitivinicola”.
Il presidente delle Città del Vino richiama la necessità di trasformare un momento di incertezza in un’occasione di rilancio: “Bisogna infatti essere pronti, e fare in modo che questo momento di rischio e di incertezza possa essere foriero di un nuovo slancio. Le nostre proposte le abbiamo esposte al governo, e le ribadiamo ora, come possibili pilastri di una strategia unitaria per un nuovo inizio”.
Le richieste avanzate dall’associazione puntano a interventi concreti: ricambio generazionale alla guida delle aziende, semplificazione amministrativa, sostegno al credito, aiuti ai consorzi per l’accesso ai mercati esteri, sgravi per favorire la concentrazione dell’offerta cooperativa, potenziamento del fondo per le calamità naturali e tempi più rapidi per l’erogazione delle indennità assicurative.