Ferragosto: boom di presenze per la montagna abruzzese, L’Aquila e Teramo tra le mete più gettonate d’Italia

13 Agosto 2025
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Veduta panoramica del Gran Sasso d’Italia, con i borghi ai piedi della montagna, cuore dell’offerta turistica estiva dell’Abruzzo.

Ad agosto l’Abruzzo è la terza regione italiana per numero di prenotazioni nelle località di montagna, con L’Aquila e Teramo oltre il 53% di camere occupate a Ferragosto. I dati del Ministero del Turismo confermano la crescita della domanda per le mete d’alta quota

L’AQUILA – Per il mese di agosto, e in particolare per le due settimane centrali a cavallo di Ferragosto, la montagna abruzzese conquista il terzo posto in Italia per presenze turistiche, dietro solo a Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta.

Lo rilevano i dati del Ministero del Turismo, che fotografano un’estate 2025 di forte crescita per il prodotto montano, con 6,8 milioni di arrivi attesi a fine stagione tra Alpi e Appennini, pari a un +4,8% rispetto allo scorso anno.

Il dato è misurato attraverso la saturazione OTA – la percentuale di camere messe in vendita sui portali di prenotazione online già opzionate dai viaggiatori – che rappresenta uno dei principali indicatori della domanda turistica. A livello nazionale, il comparto montano registra il valore più alto: 47,4% per l’intero mese e 51,6% nella settimana di Ferragosto.

Sul podio, il Trentino-Alto Adige guida la classifica con il 48,31% di saturazione ad agosto e il 52,28% a Ferragosto, seguito dalla Valle d’Aosta (44,3%) e dall’Abruzzo (43,52%).

In chiave locale, i numeri sono ancora più significativi: a Ferragosto la provincia di Teramo raggiunge il 53,4% di camere prenotate, mentre L’Aquila si attesta al 53,12%, spinta dalle offerte montane del Gran Sasso, di Pescasseroli nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e di Castel di Sangro nell’Appennino centrale.

La crescita della montagna si inserisce in un quadro nazionale di forte diversificazione dell’offerta: oltre alle mete alpine e appenniniche, buoni risultati arrivano dalle aree lacuali (42,3% di saturazione) e da quelle termali (38,2%). Nel complesso, il turismo d’alta quota produrrà 74,8 milioni di pernottamenti (+2,2%) e una spesa stimata di 6,1 miliardi di euro (+9,6%), confermando una destagionalizzazione sempre più marcata.

Per l’Abruzzo, e in particolare per le province di L’Aquila e Teramo, questi dati confermano il ruolo della montagna come motore di attrazione anche nei mesi estivi, proponendo un’alternativa competitiva alle località balneari e valorizzando il turismo attivo, le esperienze nella natura e la scoperta di borghi ricchi di storia, arte e cultura.

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