Sulla filovia il M5S regionale e cittadino non fa sconti al centrodestra. Alessandrini e Sola: “Un monumento all’incompetenza e all’arroganza politica. Porteremo la questione sui tavoli nazionali”
PESCARA – Il progetto della filovia sulla Strada Parco torna al centro delle polemiche. In una conferenza stampa di questa mattina, la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Erika Alessandrini, e il consigliere comunale Paolo Sola, hanno lanciato dure accuse contro TUA e il centrodestra regionale, parlando di “irresponsabile leggerezza” nella gestione dell’iniziativa.
Secondo i pentastellati, il “nulla osta” di Ansfisa, rilasciato il 4 luglio, non è un via libera incondizionato, ma contiene “prescrizioni stringenti” ignorate o sottovalutate. Erika Alessandrini ha sottolineato che il documento di Ansfisa richiede verifiche sulla «stabilità del sottofondo stradale lungo l’intero tracciato». L’attenzione è puntata sul recente cedimento in via Sele, considerato solo “la punta di un iceberg”. La consigliera teme che il passaggio di mezzi pesanti da oltre 18 tonnellate possa causare nuove voragini, compromettendo anche le condotte idriche e del gas metano che attraversano la sede stradale. «Chi si assume la responsabilità, oggi, di garantire che la Strada Parco sia in grado di sopportare il passaggio di filobus? Sarà la TUA a farlo?», ha incalzato.
Anche la natura stessa del progetto della filovia è stata messa in discussione. Paolo Sola ha evidenziato come il filobus abbia perso le caratteristiche di un vero Trasporto Rapido di Massa (TRM), per cui era stato originariamente finanziato. «La legge 211/92 finanzia impianti di TRM, non semplici linee di Trasporto Pubblico Locale», ha spiegato Sola, notando che il filobus non ha più una guida vincolata, una velocità competitiva e prevede fermate a richiesta. «Eppure, continuano a far credere che questo pasticcio sia una grande opera di mobilità sostenibile», ha aggiunto.
Alessandrini e Sola hanno annunciato che scriveranno al Cipess (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) «per segnalare formalmente la difformità tra quanto finanziato e quanto stanno realizzando». «Quando i Ministeri competenti apriranno gli occhi – ha sottolineato Sola –, qualcuno dovrà spiegare perché le risorse pubbliche sono finite a coprire i costi di una normale linea TPL, invece di un impianto TRM conforme ai requisiti di legge, e che per di più anziché rimuovere barriere architettoniche le crea, in contrasto con qualsiasi normativa europea, nazionale e costituzionale».
Inoltre, il consigliere Sola ha ricordato che diverse prescrizioni vincolanti del Ministero dei Trasporti, risalenti al Voto 121 del 2020, sono rimaste “lettera morta”. Tra queste, l’allargamento della carreggiata in via Aldo Moro per garantire manovre sicure e l’installazione di semafori intelligenti per evitare incroci pericolosi. «Ad oggi, nulla di tutto questo è stato realizzato, e fanno già annunci rispetto alle nuove prescrizioni quando quelle precedenti restano ancora irrisolte», ha concluso Sola, definendo l’intero progetto della filovia un «monumento all’incompetenza e all’arroganza politica», promettendo di portare la vicenda sui tavoli politici nazionali.