Un organismo permanente seguirà la vicenda del liceo sequestrato, mentre per Silvi si punta a un confronto urgente tra enti per risolvere i disagi causati dalla chiusura della provinciale 29/B
TERAMO – Il Consiglio provinciale ha approvato all’unanimità la creazione di due tavoli di lavoro su questioni di grande rilevanza per il territorio. Il primo riguarda la gestione della crisi legata al Convitto e al Liceo “Delfico” di Teramo, il secondo un confronto interistituzionale sulla chiusura della provinciale 29/B a Silvi, interessata nei primi giorni di aprile da una frana di vaste proporzioni.
Nel caso di Silvi, la mozione – presentata dal consigliere e sindaco Andrea Scordella – sottolinea l’urgenza di coinvolgere Regione Abruzzo, Comune e Provincia per definire un intervento risolutivo. La frana ha provocato disagi significativi alla popolazione e alle attività, in particolare quelle turistiche, e non è risolvibile con un semplice sgombero. Serve, invece, affrontare le cause alla radice. L’atto chiede l’avvio immediato delle procedure necessarie per la progettazione e l’esecuzione dei lavori.
Sul fronte teramano, invece, nasce un tavolo permanente che accompagnerà l’evoluzione della vicenda legata alla chiusura del “Delfico” dopo il sequestro dell’edificio, avvenuto lo scorso ottobre per presunti problemi statici. A farne parte saranno, oltre al presidente Camillo D’Angelo, un consigliere per gruppo, le dirigenti scolastiche, un rappresentante dell’Ufficio Scolastico Provinciale, uno del Comune, due rappresentanti dei genitori e due degli studenti.
Dopo lo sgombero dell’immobile, la Provincia ha dovuto riallocare circa 1.200 persone tra studenti, docenti e personale. Parallelamente, il Commissario per la ricostruzione ha annunciato l’assegnazione degli appalti per i lavori di adeguamento sismico. In attesa degli interventi, è partita la progettazione di un campus nell’area della Cona, dove già sorgono altri due istituti, il “Forti” e il “Pascal”.
Nel frattempo, la Provincia ha chiesto ai progettisti di eseguire l’esame LC3 sull’edificio di piazza Dante per ottenere un riscontro certo e oggettivo sul livello di sicurezza statica. “Se il risultato fosse positivo – ha spiegato oggi in aula il presidente D’Angelo – potremmo chiedere il dissequestro e valutare il rientro parziale degli studenti già da settembre”. L’esito dell’esame è atteso entro ferragosto.
Il tavolo permanente avrà il compito di seguire passo dopo passo la situazione, ritenuta delicata per le ricadute sociali, didattiche ed economiche sul centro storico. Come riportato nella delibera, l’obiettivo è garantire un confronto costante e partecipato su ogni fase del percorso.