Il Tribunale di Avezzano ha ammesso la costituzione di parte civile di 48 tra enti e associazioni nel procedimento contro Andrea Leombruni, accusato di aver ucciso l’orsa Amarena. Tra gli ammessi, anche il Comune di Villalago, che aveva conferito la cittadinanza onoraria all’animale. Il 26 settembre la decisione sul rinvio a giudizio
AVEZZANO — Il giudice pre-dibattimentale del Tribunale di Avezzano ha ammesso la costituzione di parte civile di 48 tra enti e associazioni, chiamati a rappresentare l’interesse collettivo nella vicenda dell’uccisione dell’orsa Amarenza. Sul banco degli imputati, Andrea Leombruni, 57 anni, di San Benedetto dei Marsi, accusato di aver ucciso a fucilate l’orsa nella notte del 31 agosto 2023.
Tra le parti civili ammesse figura anche il Comune di Villalago – rappresentato dall’avvocato Domenico Ciancarelli -, unico ente comunale ad aver formalizzato la propria costituzione. “Il Giudice ha messo in evidenza a verbale la particolare attenzione del Comune per la salvaguardia di Amarena (ordinanze, presidi e divieti) e, fatto rilevante, la concessione della cittadinanza onoraria all’animale nel 2023; oltre che le numerose attività di sensibilizzazione della popolazione sulla protezione della specie” — ha sottolineato Ciancarelli.
Il Comune aveva infatti promosso convegni, pubblicazioni e iniziative culturali per valorizzare la presenza dell’orsa nel territorio dell’Alta Valle del Sagittario. “Il fatto che le parti civili siano state ammesse è particolarmente significativo” — ha aggiunto l’avvocato Michele Pezone, che assiste alcune delle associazioni coinvolte.
Il procedimento, che ha già vissuto una battuta d’arresto lo scorso dicembre per un vizio procedurale, riprenderà il 26 settembre, quando il giudice scioglierà le riserve sulle eccezioni e deciderà se fissare il giudizio per l’imputato.
Leombruni è accusato di uccisione di animale con l’aggravante della crudeltà, per aver agito senza alcuna valida motivazione. La perizia balistica disposta dalla Procura ha confermato che il colpo di fucile fu esploso con l’intento di uccidere, e non per errore o per spaventare l’animale.
Amarena, esemplare di orso bruno marsicano e simbolo del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, era molto conosciuta e amata dalla popolazione. La sua morte ha suscitato indignazione e mobilitazione in tutta Italia, diventando un caso emblematico di tutela della fauna selvatica.