Tagli alla cultura, Paolucci (Pd) denuncia: “La Regione affossa il Teatro Marrucino per coprire il buco della sanità”

17 Luglio 2025
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Il capogruppo PD in Consiglio regionale, Silvio Paolucci, accusa la Giunta Marsilio di aver ridotto del 70% i fondi destinati al Teatro Marrucino di Chieti. “Scelta vergognosa, si mette a rischio la programmazione di una delle istituzioni culturali più antiche d’Italia”

CHIETI — Il Teatro Marrucino, storico presidio culturale abruzzese e tra i più antichi d’Italia per la lirica di tradizione, finisce nel mirino dei tagli regionali. A denunciarlo è il capogruppo PD in Consiglio regionale, Silvio Paolucci, che accusa la Giunta Marsilio di aver decurtato oltre il 70% delle risorse destinate all’Istituzione teatrale per il 2024.

“La Regione organizza notti, festival e sagre e taglia risorse alle Deputazioni teatrali storiche come il Teatro Marrucino di Chieti per ripianare il deficit enorme della sanità, prodotto da quasi sette anni di governo Marsilio” — attacca Paolucci. “Sotto la scure della Regione finisce il Teatro, uno dei più importanti e antichi d’Italia per la lirica di tradizione, oltre che d’Abruzzo”.

Secondo il consigliere regionale, nel bilancio di previsione 2025 lo stanziamento era già stato ridotto da 300.000 a circa 200.000 euro. Ora, con ulteriori tagli per 120.000 euro, la cifra scende a 83.000 euro. “Risultato: dai circa 300.000 del 2025 si passa a 83.000 del 2024, ovvero oltre il 70% in meno. Una scelta grave, che dice chiaramente quanto questa maggioranza tenga alla Cultura e ai luoghi in cui si promuove da sempre”.

Paolucci non usa mezzi termini: “Con questa decisione Marsilio mette a rischio l’attività dell’Istituzione e lo fa consapevolmente — informa l’esponente PD — rischiando concretamente di farlo chiudere. Una delle conseguenze peggiori dei tagli anche ad altri settori che deriva dai conti in rosso della sanità, come avevamo annunciato quando è emersa la verità sui conti delle Asl”.

Il Teatro Marrucino, che negli ultimi anni ha mantenuto una programmazione di qualità grazie agli sforzi della Deputazione teatrale e dell’Amministrazione comunale, rischia ora di dover rinunciare a gran parte delle attività. “Non è pensabile lasciare scoperte istituzioni così importanti che con quella cifra saranno costrette a rinunciare a una programmazione che in questi anni è stata di qualità e continua” — conclude Paolucci.

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