Il Ministro Valditara firma il decreto per le immissioni in ruolo: 48.504 posti comuni e di sostegno, più 6.022 per la religione. L’Abruzzo si prepara ad accogliere circa 700 nuovi insegnanti, con un’attenzione particolare alla continuità didattica sul sostegno
ROMA – L’Italia si prepara ad affrontare il prossimo anno scolastico con un importante rafforzamento del corpo docente. Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha infatti firmato il decreto che autorizza l’assunzione di 48.504 docenti nelle scuole statali di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2025/2026. A questi si aggiungeranno, con un successivo decreto, 6.022 docenti di religione provenienti dal concorso del 2024, portando il totale a “oltre 54mila docenti tra posti comuni, di sostegno e di religione. Un numero record”, come commentato con soddisfazione dal Ministro Valditara.
Un’attenzione particolare è stata riservata alla continuità didattica per gli studenti più fragili: dei 48.504 posti già autorizzati, ben 13.860 sono dedicati al sostegno. “Contiamo di dare maggiori garanzie di continuità didattica agli studenti e di stabilità agli insegnanti”, ha sottolineato Valditara, evidenziando come l’immissione in ruolo dei docenti di religione rappresenti “la più importante degli ultimi venti anni”.
La situazione in Abruzzo:
Per quanto riguarda l’Abruzzo, le procedure per le immissioni in ruolo del 2025 sono già partite e si stima che la regione si appresti ad accogliere circa 700 nuovi docenti. Le operazioni si svolgono interamente online tramite la piattaforma ministeriale “Istanze OnLine” e sono suddivise in due fasi successive e interconnesse.
I docenti convocati devono accedere al portale con credenziali digitali per indicare le proprie preferenze territoriali e la tipologia di cattedra desiderata. Il sistema assegna in maniera automatica le destinazioni in base alla posizione in graduatoria e alle opzioni espresse.
Una volta ricevuta l’assegnazione, ciascun candidato deve scegliere la sede specifica all’interno della provincia indicata. In assenza di una scelta nei tempi previsti, l’assegnazione verrà effettuata d’ufficio.
L’accettazione della sede deve avvenire entro cinque giorni dall’assegnazione e si formalizza esclusivamente online, tramite il link ricevuto via email. La mancata accettazione equivale a una rinuncia e comporta la cancellazione dalla graduatoria per l’anno in corso, oltre all’esclusione da eventuali incarichi di supplenza.
Introdotto dal decreto-legge n. 45/2025, l’obbligo di accettazione mira a rendere più efficiente e trasparente il processo di reclutamento. Le disposizioni contenute nella nota ministeriale del 7 luglio delineano una procedura più rigorosa e rispettosa dei tempi di avvio dell’anno scolastico.
L’Ufficio Scolastico Regionale esorta i docenti interessati a seguire con attenzione tutti gli aggiornamenti pubblicati sui portali ufficiali e a rispettare puntualmente le scadenze, per garantire un regolare avvio delle lezioni
Come avverranno le assunzioni:
L’effettiva assegnazione dei contingenti alle singole classi di concorso verrà ora stabilita dagli Uffici Scolastici Regionali (USR), che gestiranno le relative procedure basandosi sui posti vacanti e sul numero di aspiranti presenti a livello territoriale. Saranno privilegiati gli aspiranti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento e i vincitori ancora presenti nelle graduatorie regionali dei concorsi del 2016, 2018 e 2020.
Il grosso delle assunzioni, però, avverrà utilizzando le graduatorie dei concorsi banditi nel 2023 e nel 2024 (i cosiddetti concorsi “Pnrr1” e “Pnrr2”), in linea con gli sfidanti obiettivi europei del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Per massimizzare le assunzioni sui posti di sostegno, gli eventuali posti residui non assegnati attraverso queste procedure potranno essere coperti da docenti specializzati inseriti nella prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze. In caso di esaurimento dei posti nella provincia di appartenenza, gli aspiranti potranno concorrere all’assegnazione dei posti residui anche in altre province della stessa regione o in regioni diverse, a loro scelta.
L’obiettivo è chiaro: garantire maggiore stabilità e continuità didattica, specialmente per gli studenti con esigenze particolari, pur dovendo affrontare le sfide demografiche che interessano diverse aree del Paese.