Umanizzare le strutture ospedaliere, esaltare l’importanza dell’esercizio fisico, offrire luoghi per allontanarsi dal peso costante della malattia, sono gli obiettivi dell’iniziativa
TERAMO – Una mattinata all’insegna della speranza, del coraggio e della vicinanza concreta ai pazienti oncologici. Con il simbolico gesto di salire sul vogatore, il campione olimpico Giuseppe Abbagnale ha dato il via ufficiale all’inaugurazione della nuova palestra del Centro oncologico territoriale di Teramo, in contrada Casalena. Uno spazio dedicato al benessere fisico e mentale dei pazienti, reso possibile grazie alla generosità del Rotary Club di Teramo e di altri benefattori.
La cerimonia ha visto la partecipazione di numerose autorità e rappresentanti istituzionali. Tra questi, il direttore generale della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia, che ha sottolineato l’importanza di «deospedalizzare la permanenza dei pazienti» offrendo loro ambienti più accoglienti e distanti, almeno simbolicamente, dal contesto ospedaliero. «Qui possono sentirsi, anche solo per un momento, lontani dalla malattia» – ha aggiunto – ricordando anche il valore simbolico delle opere artistiche del Liceo Montauti, che decorano i corridoi del centro.
Accanto a lui, la direttrice della UOC di Oncologia Katia Cannita, il direttore del Dipartimento oncologico Carlo D’Ugo, il presidente del Rotary Club di Teramo Paolo Brizzi, che ha parlato della forza dei progetti portati avanti “con le gambe di persone vere”, il presidente del Coni Teramo Italo Canaletti, il questore Carmine Soriente e l’avvocato Gianni Gebbia.
Il nuovo spazio si inserisce all’interno del Polo oncologico aziendale della Asl di Teramo, che comprende anche la UOC di Oncologia dell’ospedale “Mazzini”, i day hospital oncologici di Giulianova e Sant’Omero, il servizio di Oncologia dell’ospedale di Atri e i Centri di Indirizzo al Percorso Clinico (CIP) di Teramo e Giulianova. Proprio i CIP rappresentano il primo punto di accesso ai percorsi di cura per i pazienti oncologici, garantendo l’invio alle strutture più idonee in base alla complessità dei casi. La nuova palestra si configura così come un tassello prezioso in una rete sempre più centrata sulla persona, sulla dignità e sulla qualità della vita di chi affronta il percorso della malattia.