Festa grande in città, taglio del nastro per l’opera, attesa da sei anni e finanziata dalla Regione Abruzzo
FRANCAVILLA AL MARE – Oggi, se guardi la costa dalla spiaggia, il profilo è diverso. Non si spezza, è unito dal cemento e dall’acciaio, dai piedi delle persone che passano, guardano, si fermano. La foce dell’Alento è poco nutrita, ma la vista del mare è mozzafiato. Se ci fossero ancora le cartoline, le immagini non sarebbero più le stesse. Sarebbero da riaggiornare con un nuovo skyline, nel quale figurano un ponte con un pilone a sud, strallato verso nord, col corrimano in legno e i profili marroni.
Il Ponte della Marina, così ha deciso di chiamarlo l’Amministrazione a guida del sindaco Luisa Russo che lo ha completato e inaugurato, è finalmente percorribile. Tutte le prove dei giorni scorsi non hanno rovinato la sorpresa: passarci sopra oltre ad essere un’emozione grande porta anche con sé un significato simbolicamente importante: quando l’allora sindaco Antonio Luciani lo ha pensato, quella zona era un ammasso di cassoni di cemento, degrado e sequestri. Una porta del centro decisamente non all’altezza per una città che voleva crescere. Così è arrivato il finanziamento, regionale, e poi la progettazione, la gara, il covid, che per un periodo di tempo ha paralizzato tutti i piani delle amministrazioni pubbliche, e poi i lavori. Le fondazioni erano già pronte a ottobre del 2021, quando è stata eletta sindaco Luisa Russo, che poi quei lavori li ha portati a termine.
Ritardi, lungaggini, minacce di risoluzioni di contratti. Giorni, settimane, mesi di cantiere fermo e tra i cittadini una sola domanda: “Ma a Francavilla serviva proprio questo? Non bastava un ponte di legno?”. E no, non bastava. Un giorno dopo l’altro i lavori sono andati avanti e, meglio tardi che mai, oggi il ponte c’è e rende tutti orgogliosi.
I sindaci che si sono succeduti, ognuno per il proprio contributo, il deputato Luciano D’alfonso, presidente della Regione al momento del finanziamento, il presidente Marco Marsilio, che al taglio del nastro ha delegato il sottosegretario Daniele D’Amario. I dirigenti del settore tecnico che si sono succeduti, i funzionari, gli uffici, le maestranze. Il Ponte della Marina è una festa per tutti, e come potrebbe non esserlo un’infrastruttura che unisce più che dividere?
C’è Piero Mazzocchetti a salutare la nuova opera con la musica. Poi i discorsi di rito, Luciani, invitato, è tra il pubblico, ma l’amministrazione non lo nomina mai.
L’inno nazionale, e infine il taglio del nastro. Poi, il regalo che resta alla città di un’opera che non è rimasta un’incompiuta, e di una zona che ha finalmente ottenuto la dignità che merita, prende il posto della commozione. Oggi anche un bambino può attraversare le due sponde per raggiungere la ciclopedonale nord, e lo può fare grazie a visione, costanza, e determinazione, a piedi o in bici, potendo raccontare di una vista mozzafiato e di una città che costruisce ponti e non eleva muri.