Autovelox, via libera all’emendamento Lega: “Stop ai dispositivi solo per fare cassa”

3 Luglio 2025
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Approvato in Commissione Trasporti alla Camera l’emendamento al decreto Infrastrutture che impone ai Comuni di comunicare l’elenco degli autovelox attivi. Senza censimento, i dispositivi non potranno entrare in funzione. Maccanti: “Serve trasparenza, non abusi”

ROMA – La stretta sugli autovelox prende forma. Con l’approvazione in Commissione Trasporti della Camera, l’emendamento della Lega al decreto Infrastrutture introduce l’obbligo per i Comuni di comunicare formalmente tutti i dispositivi di rilevazione della velocità presenti sul proprio territorio. In assenza di queste informazioni, gli autovelox non potranno essere attivati.

A darne notizia è il gruppo parlamentare della Lega, che ha promosso il provvedimento con l’obiettivo di garantire trasparenza e correttezza nell’utilizzo degli strumenti di controllo stradale.

“Bene l’approvazione in commissione del nostro emendamento al Dl Infrastrutture – dichiarano i deputati Elena Maccanti (capogruppo e prima firmataria), Andrea Dara, Domenico Furgiuele, Riccardo Augusto Marchetti e Massimiliano Panizzut – con il quale chiediamo ai Comuni di segnalare tutti gli autovelox presenti sul proprio territorio. In mancanza di queste informazioni i dispositivi non potranno entrare in funzione”.

Il messaggio è chiaro: stop agli autovelox usati come strumenti di mera entrata fiscale, spesso contestati per la loro collocazione poco trasparente e per l’assenza di criteri uniformi.

“Vogliamo un quadro chiaro – aggiungono i parlamentari – perché questi strumenti devono essere utilizzati in maniera trasparente e senza abusi per ragioni di sicurezza stradale. Stop agli autovelox solo per fare cassa”.

L’emendamento si inserisce nel più ampio piano del Ministero delle Infrastrutture, guidato da Matteo Salvini, per razionalizzare l’uso dei dispositivi e avviare un censimento nazionale. L’obiettivo è quello di uniformare le regole, evitare disparità tra territori e garantire la legittimità delle sanzioni, spesso oggetto di ricorsi e annullamenti.

Il provvedimento potrebbe aprire la strada a ulteriori modifiche normative, tra cui l’obbligo di omologazione dei dispositivi e la pubblicazione online delle postazioni attive, per favorire il controllo pubblico e la tutela degli automobilisti.

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