Costantini sul voto a Pescara: «Stiamo valutando il ricorso, ma siamo pronti a tornare in campo»

3 Luglio 2025
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Carlo Costantini dice la sua su un eventuale ricorso al Consiglio di Stato da parte della coalizione di centrosinistra e commenta la scelta di Masci. Sulla nuova consultazione dice: “Macchina organizzativa già pronta”

PESCARA – Il centrosinistra è cauto, ma non arretra. Dopo la sentenza del TAR che ha annullato l’esito delle elezioni amministrative del Comune di Pescara in 27 sezioni per gravi irregolarità, il leader della coalizione Carlo Costantini interviene con toni misurati ma determinati, lasciando trasparire la possibilità di un ricorso al Consiglio di Stato. L’ex candidato sindaco chiarisce, a questo proposito, che la coalizione di centrosinistra è ancora in piena fase di valutazione: «Non abbiamo ancora deciso, stiamo riflettendo e approfondendo. Ci serve ancora qualche giorno. La politica potrà esprimersi solo quando il quadro sarà completo».

Una posizione di cautela, dunque, motivata dal desiderio di analizzare con precisione la situazione insieme agli avvocati, e d’altronde c’è tempo fino al 15 luglio per presentare l’appello. «Le riflessioni sono molto tecniche, poco politiche – spiega Costantini –. È fondamentale studiare bene cosa è successo, leggere la sentenza e valutarne le conseguenze. Se emergeranno irregolarità gravi, allora si potrà considerare un appello al Consiglio di Stato. Ma al momento siamo ancora nella fase dell’approfondimento».

Sulle recenti dichiarazioni del sindaco Carlo Masci e del centrodestra, che sembrerebbero orientati a non presentare ricorso, Costantini non nasconde il suo stupore: «Per tre giorni hanno detto ovunque che avrebbero fatto ricorso, ora improvvisamente fanno marcia indietro. Mi viene qualche sospetto: forse temono di perdere o hanno ricevuto indicazioni poco rassicuranti dal loro collegio difensivo».

Non manca un passaggio sul ritorno alle urne in pieno agosto, un’eventualità che «rischia di favorire chi è in vantaggio, come nei referendum in cui basta far restare a casa gli elettori». Costantini ammette che è la legge a indicare la data entro cui fissare la nuova consultazione, «qui non ci sono valutazioni politiche da fare», sottolinea, ma comunque ritiene doveroso fare una considerazione: «Dopo una sentenza che ha riconosciuto una “violenza” subita dagli elettori, ora li costringiamo di nuovo alle urne in condizioni difficili. Il povero elettore lo stiamo veramente maltrattando».

Ma al di là delle polemiche, Costantini si dice pronto ad affrontare qualsiasi scenario: «Se si vota solo nelle 27 sezioni e i numeri ci danno ragione, siamo prontissimi per il secondo turno. La nostra macchina organizzativa è già pronta. Anzi, abbiamo ancora più argomenti rispetto all’anno scorso. Siamo rodati da un anno di consiglio comunale e pronti a ripartire con determinazione».

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