Il Ministero della Salute alza il livello di allerta: venerdì 5 luglio saranno 20 le città italiane con bollino rosso per caldo estremo. Pescara e Venezia entrano nella lista. Pressione su ospedali e servizi, aumentano i malori tra anziani e fragili
ROMA – Un’ondata di calore che non accenna a rallentare. Secondo l’ultimo bollettino del Ministero della Salute, venerdì 5 luglio saranno 20 le città italiane contrassegnate dal bollino rosso, il massimo livello di allerta per rischio caldo. A quelle già segnalate nei giorni scorsi si aggiungono Pescara e Venezia, che oggi e domani risultano ancora in fascia arancione.
Il bollettino, che monitora 27 centri urbani, conferma per oggi e domani 18 città in allerta rossa: Ancona, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Milano, Palermo, Perugia, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Verona e Viterbo. Alcune di queste, come Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Perugia e Torino, sono ininterrottamente in rosso dal 26 giugno, segnando una delle più lunghe sequenze di caldo record dell’anno.
L’anticiclone africano che domina lo scenario meteorologico sta spingendo le temperature ben oltre i 35°C, con picchi vicini ai 40°C in diverse aree del Paese. Le conseguenze si fanno sentire anche sul piano sanitario e infrastrutturale: aumentano gli accessi ai pronto soccorso, soprattutto tra anziani, persone fragili e lavoratori esposti al sole. In alcune città, come Firenze e Bergamo, si sono registrati blackout elettrici dovuti al sovraccarico delle reti causato dall’uso massiccio dei condizionatori.
“Si presentano soprattutto anziani, persone disidratate o colpite da colpi di calore, ma anche lavoratori all’aperto e malati cronici”, ha spiegato Alessandro Riccardi, presidente della Società Italiana di Medicina di Emergenza-Urgenza (SIMEU).
Oltre alle 20 città da bollino rosso, il Ministero segnala sette centri in fascia gialla per venerdì, ovvero in stato di pre-allerta: Bari, Cagliari, Catania, Civitavecchia, Messina, Napoli e Reggio Calabria.
Nel frattempo, le autorità locali stanno valutando ordinanze per limitare le attività all’aperto nelle ore più calde, mentre il Ministero della Salute rinnova l’invito a proteggere le fasce più vulnerabili, evitare l’esposizione diretta al sole nelle ore centrali e idratarsi frequentemente.