Elezioni Pescara. Il centrodestra non teme le urne, Masci: “Andiamo al voto certi della riconferma”

2 Luglio 2025
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Dopo l’annullamento del voto in 27 sezioni da parte del TAR, che ha congelato sindaco e giunta, e mentre si attende la data della nuova consultazione, Masci è più incline a tornare al voto per cercare conferme

PESCARA – Il destino amministrativo del Comune di Pescara è ancora fortemente in bilico. Dopo la sentenza del TAR che il 25 giugno scorso ha invalidato le elezioni 2024 in 27 sezioni della città, congelando di fatto sindaco, giunta e consiglio comunale, si fa sempre più strada l’ipotesi per la maggioranza di abbandonare qualsivoglia ricorso al Consiglio di Stato e prendere di petto la ripetizione del voto nelle sezioni indicate dal tribunale amministrativo.

È infatti ridotto solo a due il ventaglio di possibilità che il sindaco Carlo Masci in questi giorni sta valutando insieme agli avvocati e all’ala del Consiglio che è stata eletta con lui. Da una parte, lo scenario del ricorso al Consiglio di Stato, che aveva preso forma inizialmente nelle dichiarazioni congiunte della maggioranza e che porterebbe a richiedere una valutazione super partes della sentenza del TAR prorogando ancora più in là i termini di un’eventuale ripetizione del voto, qualora il Consiglio di Stato riconosca gli errori formali e annulli il pronunciamento dei giudici amministrativi.

Dall’altra, soluzione più gradita al sindaco Masci, l’ipotesi di non fare appello e accogliere a braccia aperte i cittadini nella cabina elettorale. «A questo punto la strada maestra per spazzare via tutte le falsità vergognose propagate dall’opposizione a danno della nostra città è tornare a votare in quelle sezioni indicate dal TAR, in modo da restituire la parola agli elettori e chiedere a tutti la conferma di quel voto plebiscitario in nostro favore, che sono certo ci sarà e aumenterà», così in uno dei passaggi di una riflessione scritta dal sindaco e diffusa tra i suoi elettori.

Nessuna paura, dunque, è la sensazione che permea dalle parole di Masci, certo di una nuova schiacciante vittoria nelle 27 sezioni “incriminate”, che lo riporterebbero a confermare il primo turno come nel 2024. Volendo ammettere tutti i possibili scenari, derivanti da questa decisione, se nelle sezioni richiamate al voto i numeri dovessero, invece, smentire il sentore di Masci, allora si procederebbe con il ballottaggio, riportando al seggio elettorale tutti i cittadini di tutte le 170 sezioni. Insomma, si scriverebbe un’altra storia e a questo punto le poltrone – di qualsiasi colore politico – tornerebbero tutte in discussione.

Non bisogna però fare l’errore di dimenticare le probabili mosse del centrosinistra. Carlo Costantini, consigliere comunale e uomo di punta del centrosinistra pescarese, potrebbe tentare lui stesso un ricorso al Consiglio di Stato e questa volta per chiedere di annullare le elezioni amministrative 2024 in toto, e riportare alle urne tutte le sezioni senza aspettare l’eventuale ballottaggio. Una decisione che farebbe comunque le pulci alla sentenza del TAR.

Per ora questi sono ancora solo punti interrogativi, mentre l’unica cosa certa è, allo stato attuale, che il prefetto di Pescara, Flavio Ferdani, emetterà entro pochi giorni un decreto che stabilirà la nuova data del voto nelle 27 sezioni indicate dal TAR – presumibilmente a fine agosto, come anticipato – e nel frattempo, che qualcuno si appelli al Consiglio di Stato entro il termine del 15 luglio o no, la campagna elettorale è ufficiosamente aperta.

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