Medico di base ad Arsita, Verì: “nessuna interruzione del servizio, nuovo ambulatorio operativo da settembre”

25 Giugno 2025
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L’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, chiarisce la situazione della medicina di base nel Comune di Arsita e replica alle critiche dell’opposizione: garantita l’assistenza fino ad agosto e dal 1° settembre attivo un nuovo studio

PESCARA – L’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, interviene ancora una volta sul tema dell’assistenza sanitaria nel Comune di Arsita, rispondendo alle polemiche sollevate dall’opposizione.

“Spiace dover tornare continuamente su argomenti ormai affrontati più e più volte sotto ogni aspetto – afferma Verì – ma noto che la minoranza continua a far finta di ignorare che la materia è regolata da precise disposizioni legislative e che i medici di medicina generale non sono dipendenti Asl, ma liberi professionisti che scelgono autonomamente la sede dove aprire i propri ambulatori. Fatta questa doverosa premessa, preciso che anche nel caso del Comune di Arsita la Regione e la Asl di Teramo hanno messo in atto tutte le azioni possibili per limitare i disagi alla cittadinanza”.

Secondo quanto comunicato, le carenze relative al 2025 per l’ambito territoriale che comprende Arsita sono state registrate sul Burat Speciale n.90 del 9 aprile, con nove posti da coprire obbligatoriamente in Comuni dell’area indicata.

Nel frattempo, fino al 31 agosto, il servizio di assistenza primaria continuerà a essere garantito per due giorni alla settimana da un medico dell’Unità di Continuità Assistenziale (UCA).

Buone notizie in arrivo per settembre: “Dal primo settembre – spiega l’assessore – nel Comune sarà aperto uno studio medico, il cui incarico è stato conferito a un medico (che sta frequentando il corso di medicina generale), già titolare di uno studio a Castiglione Messer Raimondo, che avrà la possibilità di innalzare il massimale a 1500 assistiti, coprendo così le necessità sia di Arsita che di Bisenti”.

Verì conclude con un richiamo al contesto nazionale: “Non è dunque corretto accusare il governo regionale di disinteresse verso questo tema, che sappiamo perfettamente essere uno dei più sensibili per la popolazione. Si tratta, però, di un problema comune a tutte le Regioni italiane e dunque legato ad un sistema che va rivisto completamente a livello nazionale”.

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