Atessa: Stellantis spinge sulla decarbonizzazione con un impianto di biometano all’avanguardia

9 Giugno 2025
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L’impianto è progettato per una produzione standard di 500 metri cubi di biometano all’ora, un contributo significativo al fabbisogno energetico dello stabilimento Stellantis. Inoltre, sarà in grado di auto-produrre l’energia termica necessaria al proprio funzionamento, evitando l’utilizzo di combustibili fossili

ATESSA – L’Abruzzo si conferma polo d’innovazione nel panorama energetico nazionale con la prossima realizzazione ad Atessa di un impianto di biometano agricolo, destinato a rivoluzionare l’approvvigionamento energetico di Stellantis e a proporsi come modello per la decarbonizzazione industriale. A darne l’annuncio l’assessore regionale alle Attività Produttive, Tiziana Magnacca.

L’impianto, uno dei quattro previsti per supportare la strategia di riduzione delle emissioni di carbonio di Stellantis, sarà realizzato da Rienergy e sorgerà all’interno della zona industriale di Atessa, in prossimità diretta dello stabilimento del colosso automobilistico. L’obiettivo è duplice: abbattere i costi energetici dello stabilimento abruzzese e contribuire attivamente al percorso di decarbonizzazione avviato da Stellantis nei suoi siti italiani.

“L’Abruzzo si colloca all’avanguardia nella produzione di biometano e concime organico da reflui zootecnici, grazie anche a un gruppo come Stellantis che ha intrapreso un percorso virtuoso per ridurre l’impatto ambientale dei cicli produttivi”, ha commentato l’assessore Magnacca, sottolineando l’importanza strategica dell’iniziativa. Il progetto si inserisce pienamente nelle politiche energetiche europee e nazionali, promuovendo le fonti rinnovabili e coniugando efficienza tecnologica, valorizzazione agricola e rispetto per il territorio.

Il cuore del processo produttivo sarà la digestione anaerobica, una tecnologia già consolidata nel settore. Una metodologia che permetterà di trasformare sottoprodotti organici di origine zootecnica e agroindustriale – come effluenti e residui agricoli – in biogas. Successivamente, attraverso un processo di raffinazione, il biogas sarà convertito in biometano, idoneo per l’immissione nella rete nazionale del gas naturale.

Un aspetto cruciale, su cui l’assessore Magnacca ha posto l’accento, è la rigorosa selezione delle materie prime: “Nell’area industriale della Val di Sangro non entrerà nemmeno un grammo di rifiuti. I materiali impiegati proverranno esclusivamente da filiere agricole e zootecniche regolarmente tracciate del territorio. In nessun caso sarà ammesso l’ingresso di materiali che, per composizione, provenienza o trattamento, rientrino nella categoria dei rifiuti”. Questa precisazione intende fugare qualsiasi timore legato alla gestione dei rifiuti, ribadendo l’impegno per una filiera completamente circolare e sostenibile.

L’impianto è progettato per una produzione standard di 500 metri cubi di biometano all’ora, contribuendo significativamente al fabbisogno energetico dello stabilimento Stellantis. Inoltre, sarà in grado di auto-produrre l’energia termica necessaria al proprio funzionamento, evitando l’utilizzo di combustibili fossili. I residui della lavorazione, lungi dall’essere scartati, saranno impiegati in zootecnia, mentre la frazione liquida, ricca di nutrienti essenziali come azoto, fosforo e potassio, verrà distribuita nei campi come fertilizzante organico, favorendo la rigenerazione del suolo e riducendo la necessità di concimi di sintesi.

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