Stop temporaneo alla Linea V1 dal TAR: “Tracciato ancora in fase pre-operativa e senza le necessarie verifiche di sicurezza”. Masci: “Ricorreremo al Consiglio di Stato”
PESCARA – Si ferma, almeno per ora, la corsa dei bus elettrici sulla Strada Parco. Con un’ordinanza emessa nelle scorse ore, il TAR Abruzzo – sezione di Pescara ha accolto la richiesta di sospensiva avanzata dal Comitato Strada Parco Bene Comune, bloccando l’efficacia della delibera n. 2029 del 17 aprile della Regione Abruzzo, che aveva autorizzato l’attivazione della Linea V1 sul tracciato di via Castellammare tra Pescara e Montesilvano.
Il ricorso, presentato contro la Regione, i Comuni di Pescara e Montesilvano e la società TUA Spa, ha messo in evidenza una serie di criticità tecnico-normative che il giudice relatore Massimiliano Balloriani ha ritenuto fondate. L’udienza pubblica di merito è stata fissata per il 22 maggio 2026, ma intanto l’immissione in servizio degli autobus elettrici resta sospesa. Nel dispositivo, Balloriani evidenzia come «la Strada Parco non è una comune strada urbana, ma un’area destinata ad accogliere un’opera pubblica, cioè un tracciato filoviario progettato ad hoc e in fase di autorizzazione dell’esercizio». Si tratta, a tutti gli effetti, di un’infrastruttura ancora in fase pre-operativa, che non ha ancora superato i necessari controlli di sicurezza.
Secondo il giudice, «nel procedimento in corso si è preteso di utilizzare il tracciato prima del completamento dei controlli rimessi alla competenza del Ministero con riferimento alla sua idoneità e sicurezza». A rafforzare la posizione del TAR, anche la comunicazione tra Regione e Ministero delle Infrastrutture: «La Regione ha chiesto al Ministero se vi fossero motivi ostativi all’attivazione temporanea del servizio di trasporto mediante autobus elettrici – scrive Balloriani – e il Ministero ha ribadito che, oltre a non avere competenza su mezzi che non usano impianti fissi, l’utilizzo del tracciato prima della conclusione delle verifiche avviene naturalmente a esclusiva responsabilità del proprietario e dell’esercente, ribadendo il divieto di ostacolare l’espletamento delle prove e verifiche funzionali non solo sui filobus, ma anche sul tracciato stesso».
Nel provvedimento il TAR parla anche di “eccesso di potere”, sottolineando che i verbali di sopralluogo risultano generici e che non è stata fornita una chiara dimostrazione della necessità e insostituibilità del servizio, poiché la notevole affluenza di utenti «è dovuta anche alla contemporanea eliminazione di altre linee urbane, sicché anche il danno all’utenza, nelle more della decisione nel merito, non risulta pienamente dimostrato, così come la insostituibilità del servizio reso con le linee ordinarie precedentemente in esercizio», si legge ancora nel dispositivo.
Il sindaco di Pescara, Carlo Masci, ha commentato con rispetto la decisione del TAR sull’annullamento del provvedimento relativo al servizio di trasporto pubblico elettrico, annunciando però il ricorso al Consiglio di Stato e sottolineando che il via libera al piano della Tua, confermato dalla Regione, è frutto di «un’attività preliminare puntuale e meticolosa». Masci ha confermato che, su indicazione dei dirigenti e dell’avvocatura comunale, «continueremo a promuovere e ad attuare tutte le azioni previste dal nostro ordinamento per dare a Pescara un sistema di trasporto funzionale».
Il sindaco ha definito il nuovo servizio di mobilità elettrica «una rivoluzione attesa e accolta molto favorevolmente dai cittadini», citando i dati forniti dalla Tua, che parlano di oltre 5.000 utenti al giorno. Ha poi attaccato i ricorrenti, parlando di «una battaglia di retroguardia di alcuni cittadini, supportati dalla solita opposizione del NO a prescindere. Colgo l’occasione per esprimere il mio dispiacere per il notevole disagio che gli utenti dell’area metropolitana pescarese vivranno nei prossimi giorni, considerato che la Tua ha annunciato, da domani, l’interruzione di questo servizio, che dopo tanti anni stava dando risposte concrete alle reali esigenze del territorio».
La decisione del TAR rappresenta un importante punto a favore per il Comitato Strada Parco Bene Comune, che da mesi si oppone alla trasformazione della storica area verde in una direttrice per i mezzi pubblici. I membri del comitato hanno sempre denunciato il rischio di snaturare la vocazione ciclopedonale della Strada Parco, sottolineando il pericolo di compromettere un bene pubblico in assenza di autorizzazioni e verifiche complete. Ora la sospensiva del TAR impone uno stop netto alla prosecuzione dell’attività della Linea V1 e rimette in discussione l’intero progetto, in attesa della sentenza definitiva prevista per la primavera del 2026. Intanto, si apre un nuovo capitolo nel dibattito tra sostenibilità, legalità e mobilità urbana lungo uno dei tracciati più discussi dell’area metropolitana pescarese.