Il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, esclude la stabilizzazione dei precari della Asl tramite società in house, scatenando la dura replica del consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci. Al centro della polemica il concorso pubblico e le sorti di 150 lavoratori del supporto tecnico-amministrativo
L’AQUILA – “C’è un certo tipo di politica, un certo tipo di sindacato che utilizza le necessità, le preoccupazioni, le legittime paure di persone di questo territorio come scudi umani.” Con queste parole, affidate a una nota dai toni duri, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi ha dato il via a un acceso botta e risposta con il consigliere regionale del Partito democratico Pierpaolo Pietrucci, sulla delicata vertenza dei 150 precari della Asl. Dopo giorni di silenzio, il primo cittadino, responsabile nazionale Enti locali di FdI, presidente regionale Anci e del Comitato dei sindaci della Asl provinciale aquilana, ha scartato l’ipotesi di stabilizzazione dei lavoratori del supporto tecnico e amministrativo della Asl tramite internalizzazione in una società in house o mediante l’assorbimento da parte di Abruzzo Progetti.
“L’ipotesi di bloccare il concorso in atto – ha detto Biondi – è una mossa illogica e ingiusta, perché a quel concorso si sono iscritti in settemila, in tremila hanno partecipato, non vedo perché a loro debba essere preclusa la possibilità di avere un’assunzione a tempo indeterminato. Non c’è nessuna norma – ha aggiunto il sindaco – che possa garantire che i precari vengano internalizzati, sistemati in Abruzzo Progetti, società di scopo. Perché chi racconta queste cose illude le persone, fa leva su un bisogno”.
E sul concorso, Biondi lascia trasparire una parziale apertura, una sorta di ammissione implicita del problema e una disponibilità, seppur cauta, ad assumersi una parte di responsabilità nella gestione del destino dei lavoratori precari. “Aspettiamo il concorso – ha detto – vediamo quanti degli interinali sono entrati in graduatoria, quanti potrebbero essere assunti, poi cercheremo di occuparci di chi è rimasto fuori. Fermo restando che non c’è nessuna norma che possa garantire che vengano internalizzati, sistemati in Abruzzo Progetti, società di scopo”.
Durissima la replica di Pietrucci, che ha affiancato fin dall’inizio i lavoratori nel sit-in davanti a Palazzo Silone, sede della Giunta regionale. “Rientrato dall’ennesimo viaggio all’estero – ha commentato ironicamente l’esponente dem – il sindaco Biondi si accorge finalmente della vertenza che rischia di far finire per strada 150 lavoratrici e lavoratori che da anni garantiscono servizi amministrativi essenziali nella Asl aquilana e parla della sanità”.
Nei giorni scorsi è stato rinnovato per altri quattro anni l’appalto esterno alle tre cooperative da cui dipendono i 150 precari, ma senza alcuna garanzia di continuità occupazionale negli uffici della Asl, che verranno invece assegnati ai vincitori del concorso pubblico, di cui si attende a breve la graduatoria: 53 posti saranno coperti subito, ma con possibilità di scorrimento per altre posizioni.
“Biondi – ha aggiunto Pietrucci – si tiene a debita distanza da quegli uomini e donne in carne ed ossa, mortifica le loro paure e la loro lotta sacrosanta, attacca ingiustamente i sindacati che li difendono, dimostra con le sue parole di essere d’accordo con il loro licenziamento. Biondi li abbandona al loro destino: sostanzialmente dice ‘sono fatti loro, si arrangino’”.
Ancora più dura la controreplica di Biondi, che accusa Pietrucci di strumentalizzare la vicenda per fini elettorali e di essere parte di quel sistema che ha alimentato il precariato nella sanità locale per anni, utilizzandolo – afferma – come serbatoio di consenso politico.
“Dopo aver incassato l’ennesima bocciatura da parte del centrosinistra moderato, che ha escluso qualsiasi accordo sul suo nome per una futura candidatura a sindaco dell’Aquila nel 2027 – ha tuonato il primo cittadino – il consigliere regionale del Partito democratico, Pierpaolo Pietrucci, straparla alla ricerca di visibilità e sembra sempre di più un pugile suonato. Tra un delirio e l’altro di ‘alimentazione del conflitto sociale’ – ha aggiunto Biondi – proprio lui che da dieci anni gode dello stipendio e del futuro vitalizio di consigliere regionale, Pietrucci mi accusa addirittura di essere favorevole ai licenziamenti, una falsità assoluta. Ma il problema non è solo ciò che dice oggi: è ciò che ha fatto (o non ha fatto) in passato. Perché se oggi esistono decine di lavoratori costretti a convivere con l’incertezza occupazionale – ha concluso Biondi – lo si deve anche a quel sistema torbido che per anni ha alimentato il precariato nella sanità locale, a uso squisitamente elettorale, con ‘liste della spesa’ fatte recapitare a dirigenti e funzionari aziendali ridotti all’obbedienza”.