Arrestato all’Aquila un 43enne originario della Campania per maltrattamenti sulla compagna e sui quattro figli minorenni. Le violenze, secondo la denuncia, si sarebbero protratte per oltre 13 anni. L’uomo era già agli arresti domiciliari per reati precedenti
L’AQUILA – Un uomo di 43 anni, originario della Campania ma domiciliato all’Aquila, è stato arrestato dalla polizia per gravi e reiterati episodi di maltrattamenti in famiglia nei confronti della compagna e dei quattro figli minorenni. Le violenze, secondo quanto emerso dalle indagini, andavano avanti da tredici anni.
Lo scorso 19 maggio l’epilogo, dopo che una vicina di casa ha allertato la sala operativa segnalando un’accesa lite all’interno dell’abitazione della coppia. Giunti sul posto, gli agenti della squadra volante si sono trovati di fronte a una situazione apparentemente tranquilla: la donna e l’uomo, insieme ai figli, minimizzavano su quanto accaduto in precedenza, cercando di mostrarsi tranquilli. Ma l’atteggiamento evasivo dei presenti ha insospettito gli agenti intervenuti, che hanno deciso di approfondire.
Poche ore più tardi la donna ha trovato il coraggio di raccontare la verità. Accompagnata subito al pronto soccorso, dove i sanitari hanno riscontrato lesioni compatibili con recenti percosse, ha poi sporto denuncia in Questura, ricostruendo anni di soprusi e violenze, sia fisiche che psicologiche.
In passato la donna aveva già denunciato il suo presunto aguzzino, ma in tutte le occasioni aveva poi ritirato le querele, riferendo di averlo fatto per paura di ritorsioni, per le pressioni subite e per il timore di compromettere la stabilità familiare.
L’uomo, inoltre, risultava già sottoposto agli arresti domiciliari, per gravi reati commessi in passato, su disposizione del tribunale di Grosseto. Nonostante la misura restrittiva, avrebbe però continuato a esercitare violenza all’interno delle mura domestiche.
Una volta informata l’Autorità Giudiziaria, è stato disposto l’arresto: il 43enne è stato trasferito nel carcere delle Costarelle a L’Aquila. La donna è stata invece indirizzata verso un centro antiviolenza, dove potrà ricevere supporto psicologico e iniziare un percorso di protezione e ricostruzione insieme ai figli.