Le opposizioni al Comune dell’Aquila all’attacco della Giunta regionale guidata dal presidente Marsilio: “Sanità al collasso, fondi mal distribuiti e L’Aquila fanalino di coda del sistema sanitario”. Domani la protesta davanti all’ospedale San Salvatore contro i tagli, la vertenza occupazionale dei precari della Asl e la mancata riqualificazione del nosocomio
L’AQUILA – Un sit-in davanti all’ospedale San Salvatore dell’Aquila per denunciare la crisi della sanità pubblica e lanciare un segnale forte alla Giunta regionale d’Abruzzo. L’iniziativa è stata promossa dalle forze di opposizione al Comune dell’Aquila che si ritroveranno domani, giovedì 22 maggio alle ore 9:30, per un presidio informativo e una conferenza stampa aperta ai cittadini e alle cittadine.
Alla base della mobilitazione, la situazione sempre più critica della Asl 1 L’Aquila-Avezzano-Sulmona, definita “la peggiore” del sistema sanitario regionale, e l’appalto per il servizio di supporto amministrativo e tecnico, che nonostante il rinnovo quadriennale, non garantisce la stabilizzazione dei 150 precari attualmente in stato di mobilitazione a oltranza.
“La destra al governo della Regione ha totalmente fallito – si legge in una nota dei consiglieri di opposizione in Consiglio comunale – creando, a causa della sua incapacità, il debito monstre che vogliono far pagare agli abruzzesi e le abruzzesi con l’aumento delle tasse, un sistema sanitario al collasso, con liste d’attesa infinite e più in generale con prestazioni ridotte e servizi negati. La Asl 1 L’Aquila Avezzano Sulmona in tutto questo vive la situazione peggiore e per raschiare il fondo del barile, come noto, negli ultimi giorni ha bloccato l’appalto del servizio di supporto amministrativo e tecnico dell’azienda rischiando di mandare a casa 150 lavoratori precari che ora sono in mobilitazione e per cui l’unica soluzione possibile è quella dell’internalizzazione”.
A firmare la nota Stefano Albano, consigliere Pd e segretario provinciale L’Aquila, Nello Avellani, segretario comunale Pd, Stefano Palumbo, consigliere Pd, Stefania Pezzopane, consigliera Pd, Simona Giannangeli, consigliera L’Aquila Coraggiosa, Paolo Romano, consigliere L’Aquila Nuova, Pierluigi Iannarelli, segretario Sinistra Italiana L’Aquila, Lorenzo Rotellini, consigliere AVS, Alessandro Tomassoni, consigliere Gruppo Misto.
I consiglieri aquilani tornano a puntare il dito contro la ripartizione del fondo sanitario regionale, denunciando ancora una volta il trattamento penalizzante per la provincia dell’Aquila: Denunciamo infatti da tempo la ripartizione iniqua del fondo sanitario che vede Teramo avere 86milioni, Pescara 83, Chieti 63 e L’Aquila, cenerentola d’Abruzzo, con soli 43 milioni. Il tutto a fronte di una provincia che ha un’estensione di 5mila metri quadri con 58 abitanti per km2, 73 punti di erogazione sanitaria e che per questo riceve solo una piccolissima percentuale in più, assolutamente non sufficiente a coprire i costi monumentali della gestione”.
Per le opposizioni, il problema è anche legato all’inadeguatezza dell’ospedale San Salvatore, considerato non all’altezza delle esigenze sanitarie attuali. “L’Aquila inoltre – denunciano – tra qualche anno sarà l’unico Capoluogo a non avere un ospedale riqualificato, con il San Salvatore non adeguato per affrontare le sfide attuali, in cui ora si vuole peggiorare la situazione portando dentro la casa di comunità invece di collocarla sul territorio dove ce n’è bisogno”.
Nel mirino anche il sindaco Pierluigi Biondi, accusato di non prendere posizione per non entrare in rotta con il presidente della Regione Marco Marsilio: “Il sindaco Biondi in tutto questo non dice una parola per non disturbare il manovratore Marsilio del suo stesso partito, quando invece come Sindaco dovrebbe prima di tutto rappresentare la sua comunità”.
L’appello finale è rivolto alla cittadinanza, invitata a partecipare in massa al sit-in per difendere il diritto alla salute: “Per tutte queste ragioni – conclude la nota – invitiamo la comunità a partecipare al sit-in di domani per dire basta allo sperpero di denaro in sagre ed eventi che servono a pochissimi ed esigere invece il diritto alle cure che oggi, di fatto, non viene garantito, mentre la sanità torna ad un passo dal commissariamento. Per far sentire più forte la nostra voce abbiamo bisogno della tua presenza!”.