Tavolo istituzionale oggi a L’Aquila per discutere i prossimi lavori di manutenzione sul Ponte Paladini (SS80). Il Presidente della Commissione Vigilanza, Sandro Mariani, auspica una soluzione che prevenga la chiusura del ponte, temendo gravi ripercussioni sull’economia locale e sulla viabilità interprovinciale
L’AQUILA – Mattinata di confronto presso la sede regionale di Palazzo Silone a L’Aquila. Un tavolo istituzionale, fortemente voluto dal Presidente della Commissione Vigilanza Sandro Mariani e da numerosi sindaci del comprensorio, vede riuniti i rappresentanti di Regione, Anas e degli enti locali per affrontare la questione dei prossimi lavori sul Ponte Paladini, situato al km 40+600 della Strada Statale 80 tra Aprati e Ortolano.
La convocazione urgente è giunta in seguito all’annuncio, giudicato improvviso, da parte di Anas di una chiusura del ponte a partire dal 3 giugno prossimo per l’esecuzione di interventi di manutenzione programmata e adeguamento tecnico-funzionale. Una prospettiva che ha immediatamente sollevato forti preoccupazioni tra gli amministratori locali e la comunità.
“Auspico che finalmente, seduti tutti attorno ad un tavolo e in maniera razionale e costruttiva, Sindaci, Regione ed Anas trovino una soluzione per scongiurare la chiusura del Ponte Paladini,” ha dichiarato il Presidente Mariani. Il timore principale è che un blocco del transito, soprattutto in piena stagione estiva, possa infliggere un duro colpo all’economia delle aree interne interessate, creando al contempo “seri problemi di collegamento tra le province di Teramo e L’Aquila”.
Mariani ha inoltre sottolineato il rischio di una potenziale “paralisi” dell’asse viario tra Adriatico e Tirreno qualora dovessero verificarsi ulteriori incidenti o chiusure del traforo del Gran Sasso sull’A24.
Pur riconoscendo la necessità di interventi volti al miglioramento della viabilità, il Presidente della Commissione Vigilanza ha espresso un auspicio chiaro: “spero finalmente si comprenda che questi vanno concertati prima e non annunciati poi, tenendo bene a mente le esigenze dei territori e di una regione, l’Abruzzo, che tra Anas e autostrade sta già pagando pesante scotto in termini di viabilità e collegamenti tra cantieri lumaca, lavori infiniti e mancanza di programmazione”.
L’esito del tavolo istituzionale è atteso con grande interesse dalle comunità locali e dagli operatori economici, nella speranza che si possa giungere ad una soluzione condivisa che contemperi le esigenze di sicurezza e manutenzione infrastrutturale con la necessità di garantire la continuità dei collegamenti e il sostegno all’economia del territorio.