La decisione arriva dopo una lunga battaglia legale, con il Consiglio di Stato che aveva sospeso l’abbattimento e rinviato il caso al Tar. Le associazioni esultano per la salvezza dei cervi, anche se il ricorso non ha portato a una pronuncia nel merito, poiché l’atto contestato ha perso efficacia con la chiusura della stagione della caccia
L’AQUILA – Il Tar del Lazio ha dichiarato cessata la materia del contendere tra la Regione Abruzzo e le associazioni ambientaliste sull’abbattimento di 469 cervi, autorizzato con delibera di Giunta regionale dell’agosto 2024. I giudici, nell’ordinanza adottata, hanno preso atto “della mancanza di interesse alla pronuncia nel merito, atteso che l’atto impugnato aveva cessato i suoi effetti”. In altre parole, con la stagione venatoria chiusa lo scorso marzo, la questione legale riguardante l’abbattimento dei cervi è venuta meno, rendendo inutile una decisione sul merito.
La battaglia legale delle associazioni era partita nello scorso ottobre con l’inizio della stagione venatoria. I ricorrenti avevano impugnato la delibera davanti al Tar Abruzzo che aveva rigettato la richiesta di sospensiva cautelare, dando il via libera all’abbattimento. L’ordinanza dei giudici amministrativi di primo grado era stata quindi impugnata con urgenza al Consiglio di Stato che aveva ribaltato la decisione del Tar, accogliendo il ricorso cautelare delle associazioni. I giudici del Consiglio di Stato avevano quindi rimandato gli atti al Tar Abruzzo per una nuova decisione. Da qui l’udienza di merito fissata per oggi nel corso della quale è stata dichiarata cessata la materia del contendere.
“L’abbattimento dei cervi non c’è stato. Questo è il vero dato da sottolineare che, per noi, configura comunque una vittoria”, afferma l’avvocato Michele Pezone, uno dei legali che ha curato il ricorso contro la delibera della Giunta regionale. “Siamo stati noi stessi – spiega Pezone – a sollevare la questione in udienza, spiegando che viene meno l’interesse a una pronuncia nel merito. È quanto avevamo già ipotizzato nei mesi scorsi, nel momento in cui il Tar aveva fissato l’udienza. Tuttavia la nostra battaglia ha avuto comunque un risultato certo: i cervi sono salvi”.