Ricevuto dal rettore Christian Corsi, durante il tavolo progettuale si è discusso anche del ruolo dell’innovazione in ambito industriale e delle opportunità occupazionali per i giovani
TERAMO – Nell’ambito delle attività di internazionalizzazione promosse dall’Università di Teramo, ieri il rettore Christian Corsi ha ricevuto in visita istituzionale il vice ambasciatore di Germania, Benjamin Hanna. Al centro dell’incontro, i temi della cooperazione culturale, scientifica ed economica tra Italia e Germania, con l’obiettivo di favorire progetti di ricerca congiunti, l’accesso a finanziamenti europei, il potenziamento dei dottorati internazionali e una più stretta collaborazione tra atenei, istituzioni e imprese dei due Paesi.
Durante il tavolo progettuale si è discusso anche del ruolo dell’innovazione in ambito industriale e delle opportunità occupazionali per i giovani, in particolare attraverso iniziative condivise tra università e sistema produttivo tedesco.
«In un momento storico segnato da tensioni globali – ha dichiarato il rettore Corsi – è fondamentale riaffermare il valore del dialogo tra Paesi che condividono una visione democratica e un impegno comune nell’Unione Europea. L’università non è più solo luogo di formazione, ma ponte tra culture e generazioni. Lavorare insieme alla Germania su ricerca e innovazione è una sfida che vogliamo cogliere con convinzione».
Il vice ambasciatore Hanna ha sottolineato l’interesse dell’economia tedesca per una regione dinamica come l’Abruzzo, definendo l’Università di Teramo «un esempio di eccellenza accademica». Ha ribadito l’importanza di rafforzare le relazioni economiche e scientifiche, valorizzando settori strategici come manifattura, agroalimentare, turismo e innovazione.
La visita è proseguita con un tour delle strutture dell’Ateneo, tra cui il Laboratorio di Medicina traslazionale, orientato alla sperimentazione di nuovi approcci terapeutici a partire da cellule staminali, il Laboratorio di Microbiologia alimentare, che lavora su alimenti funzionali, fermentati e sicurezza alimentare, e il Fondo Antico della Biblioteca di Ateneo, che conserva oltre 650 edizioni del Cinquecento e importanti testi giuridici e filosofici dei secoli successivi.