Salvati dal mare e il sogno di una vita migliore: comincia il nuovo viaggio per 108 migranti

10 Maggio 2025
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Ieri lo sbarco al Porto di Ortona. Sessantotto, tra cui i minori, resteranno in Abruzzo, gli altri in Lombardia

ORTONA – L’abbraccio sul ponte della nave col personale che li ha salvati, lunedì scorso, e che in questi giorni li ha accolti, vestiti, curati. Una coperta sotto braccio, uno zainetto e una tuta da ginnastica e un grande sorriso: hanno toccato terra e tutto, a questo punto, è meglio del mare. La prima a scendere dalla Ocean Viking, la nave battente bandiera norvegese della Sos Mediterranée che trasporta 108 migranti La nave della Sos Mediterrané, è l’unica donna del viaggio. E’ una mamma, si commuove e si asciuga gli occhi dalle lacrime, porta in braccio la sua bambina di 11 mesi. Le visitano, e le trasportano precauzionalmente in ospedale a Chieti per un controllo.

I passeggeri stanno più o meno tutti bene, dalla Prefettura precisano ci sia stato qualche caso di scabbia a bordo, ma dicono anche sia normale nelle trasferte di questo tipo. Poi iniziano a scendere i ragazzi, uno a uno. I minorenni prima, non accompagnati, ne sono 23. Gli viene fatto indossare un braccialetto giallo, poi un rapido controllo e via sul pullman che li porterà nei centri di accoglienza individuati dal Ministero dell’Interno, in Abruzzo con altri 45 del gruppo. I restanti quaranta, precisa il Prefetto Gaetano Cupello che li trova all’accoglienza, andranno in Lombardia, e saranno destinati lì alle strutture che li ospiteranno.

A Ortona è il 14esimo sbarco dalla fine del 2023. Dal febbraio 2023, lo scalo ha ospitato numerosi sbarchi, consolidando la sua reputazione come luogo di accoglienza per migranti salvati in mare. Secondo dati aggiornati sarebbero state oltre 860 le persone complessivamente accolte. L’assegnazione di Ortona come porto sicuro rientra in una strategia del governo italiano volta a distribuire gli sbarchi su più porti, riducendo la pressione su quelli tradizionalmente più coinvolti, come Lampedusa e Pozzallo.

C’è la Croce Rossa, la Protezione civile, ci sono i Carabinieri, la Questura, la Finanza e, ovviamente, la Capitaneria di Porto. Un sistema collaudato ed efficiente. Prima una sosta al centro di contrada Tamarete, allestito dalla Croce Rossa per una prima accoglienza. Tra loro cittadini provenienti principalmente da Bangladesh, Somalia e Pakistan, oltre a otto egiziani, sette iraniani, un sudanese e un eritreo. Le operazioni di salvataggio, effettuate in due distinte missioni al largo delle coste libiche, hanno evidenziato le difficili condizioni affrontate dai migranti. Molti di loro presentavano segni di forte debilitazione, richiedendo l’intervento immediato dei sanitari presenti a bordo. Ora c’è un futuro, per loro, da costruire, e un nuovo territorio da percepire come casa.

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