I consiglieri Mariani, Pepe e Cavallari hanno presentato un’interpellanza sul nuovo ospedale: “Vogliamo conoscere lo stato dell’iter e sapere da dove verrano presi i soldi”
TERAMO – Il disavanzo reale della sanità abruzzese sarebbe ben più ampio di quanto dichiarato dalla Regione. A lanciare l’allarme sono i consiglieri regionali di opposizione Sandro Mariani, Dino Pepe e Giovanni Cavallari, che questa mattina, durante una conferenza stampa a Teramo, hanno denunciato un buco da 115 milioni di euro, circa 30 milioni in più rispetto agli 81 ufficialmente comunicati dalla giunta Marsilio.
All’incontro erano presenti anche il sindaco Gianguido D’Alberto, il segretario provinciale del PD Robert Verrocchio, la vicesegretaria Pamela Roncone e il consigliere comunale Luca Pilotti. Assente per impegni istituzionali il presidente della Provincia, Camillo D’Angelo.
Nel corso della conferenza, i tre consiglieri hanno presentato un’interpellanza con cui chiedono alla giunta regionale di chiarire il futuro del nuovo ospedale di Teramo e la definizione del DEA di II livello. Secondo l’opposizione, il progetto risulta fermo, privo di trasparenza e senza un vero cronoprogramma.
“È ora di fare chiarezza su tempistiche, risorse e scelte strategiche – hanno dichiarato – perché i cittadini di Teramo e della provincia hanno il diritto di sapere se e quando avranno un ospedale moderno, funzionale e realmente integrato nella rete sanitaria regionale”.
Tra le critiche più dure, quella del consigliere Cavallari all’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì: “È da un anno che non abbiamo un vero assessore. Formalmente c’è, ma nessuno esercita quei poteri. Se non si è in grado di gestire una macchina così complessa, lo si dovrebbe ammettere”.
L’interpellanza accende i riflettori anche sul rischio che Teramo venga penalizzata nella definizione della rete ospedaliera a vantaggio di altri territori, nonostante – sottolineano i consiglieri – abbia tutte le caratteristiche per ospitare un presidio sanitario di alto livello: dalla posizione strategica al collegamento universitario. Per l’opposizione, è arrivato il momento che la Regione riconosca gli errori compiuti e apra un confronto vero, capace di portare a una nuova strategia per il futuro della sanità teramana e abruzzese.