Le reti del gas saranno messe in vendita tramite una gara d’appalto e il sindaco Masci definisce questa soluzione “il più grande affare per i pescaresi”. Ieri in aula, dopo una battaglia durata tre sedute, fra maggioranza e opposizione, la delibera è passata con 18 voti a favore e 10 contrari
PESCARA – Dopo tre sedute di Consiglio comunale infuocate, è stato concesso il via libera all’alienazione delle reti del gas a Pescara. Il voto è arrivato ieri in serata con 18 sì della maggioranza e 10 no dell’opposizione. La delibera dà ora mandato a Pescara Energia di avviare il bando per una vendita da 13,7 milioni di euro per una concessione di 12 anni.
Il sindaco Carlo Masci ha difeso la scelta definendola «il più grande affare per i pescaresi», sostenendo che le reti sono ormai obsolete e che la vendita permetterà di azzerare il mutuo del 2005 e investire in impianti di energia rinnovabile, sfruttando fondi europei e rimborsi GSE. Il primo cittadino ha inoltre citato anche altri comuni dell’ambito che hanno già preso la stessa strada, mentre a Pescara la decisione è arrivata “piuttosto tardi”, considerando che la procedura prevede che l’avviso della gara d’appalto venga pubblicato entro il 30 dicembre 2025.
Durissima invece la reazione del centrosinistra, che ha accolto l’approvazione della delibera con grida e applausi ironici. Durante le tre sedute l’opposizione ha parlato di delibera illegittima, con allegati non aggiornati e rischio di contenziosi, ha inoltre denunciato la svendita di un asset strategico per la transizione energetica criticando anche il metodo. Un’opposizione che si è opposta con ogni mezzo, sospensive, pregiudiziali ed emendamenti, misure puntualmente cassate – anche se non in massa – dal presidente del Consiglio Santilli, e che alla fine, di fronte a una maggioranza coesa e compatta non è riuscita a spuntarla.
