Il PD accusa SAGA di sottovalutare un problema strutturale e chiede investimenti immediati per dotare lo scalo di sistemi ILS più avanzati, mentre la Regione viene sollecitata a intervenire per evitare l’ennesima esclusione dai piani nazionali di sviluppo
PESCARA – Le recenti deviazioni di voli dall’Aeroporto d’Abruzzo a causa del maltempo riaccendono il dibattito sulla dotazione tecnologica dello scalo. Per il Partito Democratico abruzzese non si tratta di episodi di “sfortuna meteorologica”, ma del segnale evidente di un problema strutturale non più rimandabile.
Secondo il responsabile infrastrutture del PD, Gianni Cordisco, «il vero problema attiene la dotazione tecnologica insufficiente», per cui le deviazioni dei voli non sarebbero dovute tanto alla natura imprevedibile della nebbia, quanto al fatto che altri scali dispongono di tecnologie che permettono l’operatività anche in condizioni critiche.
Cordisco spiega infatti che l’aeroporto di Pescara «è attualmente dotato di un Sistema di atterraggio strumentale (ILS) di Categoria I. Questo sistema impone una minima di visibilità non inferiore a 550 metri per l’atterraggio», mentre gli aeroporti più moderni «consentono atterraggi automatici (cd. Autoland) con visibilità ridotta fino a 75 metri», grazie a sistemi ILS di categoria superiore. «La differenza è enorme e vitale per la continuità del servizio», sottolinea.
Nel comunicato si critica la gestione di SAGA, accusata di minimizzare il problema: «È inaccettabile che si cerchi di minimizzare un problema di sicurezza e operatività nascondendosi dietro “tecnicismi finti” o trasformando la comunicazione in una ennesima “sagra della pubblicità”. La priorità assoluta di un gestore aeroportuale non è, appunto, la promozione turistica e politica di parte, ma la sicurezza e l’efficienza operativa dello scalo».
Per questo il PD lancia due inviti. Uno a SAGA, affinché solleciti la Regione a fare investimenti immediati per dotare lo scalo di un ILS di Categoria II/III, insieme alle infrastrutture necessarie, e se necessario a «consultare un tecnico aeronautico esperto in navigazione strumentale».
Un secondo invito è rivolto direttamente alla Regione, sollecitata, insieme agli enti nazionali, a porre maggiore attenzione all’esclusione dello scalo dai piani nazionali per lo sviluppo aeroportuale, come fatto anche dal consigliere regionale dem Antonio Di Marco: «Questa regione è tagliata fuori dai piani per l’A14, le tratte ferroviarie e delle strade nazionali. E ora anche dello scalo aeroportuale».
Il comunicato di Gianni Cordisco si chiude con un’apertura collaborativa: «Con stima e affetto per il nostro aeroporto e per i gestori ci mettiamo a disposizione per supportare una battaglia di dignità e modernità che la Regione Abruzzo della destra locale e nazionale ha abbandonato».