Strada della Pace a Chieti, fondi ridotti e lavori fermi: Torto (M5S) accusa la Regione

28 Novembre 2025
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La deputata M5s: «Revocati 180mila euro per errori della Regione. Opera bloccata da anni, serve passaggio della gestione ad Anas»

CHIETI – La Strada della Pace di Chieti torna al centro del dibattito politico. La deputata del Movimento 5 Stelle, Daniela Torto, lancia un duro attacco alla Regione Abruzzo accusandola di incapacità amministrativa nella gestione dei fondi destinati alla messa in sicurezza dell’arteria che collega il centro con la periferia teatina. «Fondi ridotti, tempi dilatati e responsabilità rimpallate tra enti: l’opera è ancora ferma», ha denunciato Torto durante un question time alla Camera.


La deputata ricorda che la strada, nata come via di servizio del Consorzio di Bonifica Centro, è oggi una delle principali vie di percorrenza quotidiana, ma presenta da anni criticità per la sicurezza. «Non era stata concepita per sostenere un traffico così intenso, è indispensabile completare al più presto gli interventi di riqualificazione», ha sottolineato la parlamentare abruzzese.


Dalla risposta fornita dal Ministero delle Infrastrutture, Torto ha appreso che la Regione Abruzzo avrebbe rinunciato formalmente al ruolo di Beneficiario dei fondi dedicati, «perché non in grado di gestire l’iter amministrativo e i controlli previsti». Nel documento ufficiale, si parla infatti di “impossibilità de facto” degli uffici regionali nell’effettuare le verifiche di conformità. Una decisione che, secondo la deputata, «certifica la totale inadeguatezza della Regione sotto la guida del centrodestra».


A peggiorare il quadro, vi è la revoca di 180mila euro destinati a compensare gli aumenti dei costi dei materiali, fondi persi — spiega Torto — «perché la Regione non ha rispettato i vincoli imposti dalla Delibera CIPESS n. 35/2022». Nel frattempo, il Consorzio di Bonifica Centro continua a inviare domande di rimborso parziali, mentre circa 580mila euro restano tuttora bloccati in attesa di nuova documentazione.


«È il momento di superare questo rimpallo di competenze e affidare la strada all’Anas», propone infine la parlamentare, che vede nella gestione statale l’unica soluzione stabile. «Strada della Pace collega due arterie statali: è naturale che passi sotto la responsabilità di chi ha gli strumenti per gestirla davvero. Vedremo se il ministro Salvini sarà pronto a passare dalle parole ai fatti».

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